UN GERMOGLIO TRA LE SBARRE: DAL DISAGIO PERSONALE AL DISAGIO SOCIALE

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Angelica Artemisia Pedatella e Paolo Paparella , UN GERMOGLIO TRA LE SBARRE. Dal disagio personale al disagio sociale, tra carcere e libertà, PIODA EDITORE – ROMA

disagioUn germoglio tra le sbarre è il resoconto della straordinaria avventura vissuta all’interno del carcere di Rebibbia da un gruppo di detenuti che comunica in forma anonima con i ragazzi adolescenti di uno dei migliori licei di Roma. Due mondi che si incontrano all’improvviso e  dove i protagonisti passano improvvisamente dalla semplice condivisione di opinioni ad un dialogo vero e sempre più interiore, scoprendo che ogni essere umano ha una sola necessità: incontrare altri esseri umani come lui. Tutto parte dalla riflessione su come noi tutti proviamo nella nostra vita quella sgradevole sensazione di disagio che spesso è il motore più potente delle nostre azioni presenti e future, senza che nessuno ci abbia insegnato come difenderci da esso o come gestirlo perché non ci divori l’esistenza. Quando ci si accorge che il disagio ci riguarda tutti e ci rende più simili di quel che pensavamo, diventare sinceri è naturale ed istintivo.

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Il libro, scritto a più mani, è ricco di testimonianze e interviste sia ai detenuti che alla polizia penitenziaria, ma anche di opinioni e discussioni  di esperti, professori, assistenti, sociali, politici, volontari, educatori e contiene il dialogo a stretto contatto tra un ispettore capo di polizia penitenziaria e un detenuto, Gianni. Gianni riporta su un quaderno le riflessioni, i momenti di disperazione e le visioni che lo assillano lungo il suo percorso carcerario e non riuscendo a parlare con nessuno, si sfoga con l’ispettore che, invece di rappresentare il suo peggior nemico, sembra essere l’unico amico in grado di comprenderlo. Prima di uscire dal carcere, completato il suo percorso di sofferenza, consegna nelle mani dell’ispettore il suo quaderno, l’unica testimonianza del suo travaglio interiore. Poi si toglie la vita nel  2009.

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Per onorare la memoria di quel ragazzo che non c’è più, l’ispettore decide di fondare un gruppo musicale costituito da agenti di polizia, detenuti, suore, volontari, avvocati, professori e artisti, per portare in scena quelle poesie e far conoscere la vera anima di Gianni. Ed è così che il Quaderno di Gianni finisce tra le mani degli autori del libro. La ricchezza dei contenuti di questo libro, la suggestiva atmosfera delle testimonianze, la vivacità dei volti che lo compongono ne fanno una lettura straordinaria, avvincente come se fosse un romanzo… Ma è la vita vera!

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