SIMONE ALESSIO: LA MIA MUSICA RACCONTA LA MIA VITA

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SIMONE ALESSIO È UN CANTAUTORE LOCALE CHE SI È ESIBITO A 30 MINUTI DI BELLEZZA A DIANO MARINA. STA PARTECIPANDO AD AREA SANREMO E IL SUO OBBIETTIVO È IL FESTIVAL DI SANREMO

I suoi baffetti hanno incuriosito il pubblico dianese accorso per assistere all’edizione annuale di 30 Minuti di Bellezza – Il Galà, che sul Molo delle Tartarughe della località rivierasca ha portato sul palco artisti provenienti da tutta Italia. Fra cui lui, Simone Alessio, cantautore della zona, fisico scolpito da anni di palestra, che timidamente si è esibito per cantare le sue hit. Lo abbiamo incontrato nel backstage.

Essere cantautori a 28 anni. Come mai hai deciso di cominciare così tardi la tua avventura nella musica?

Ho sempre amato la musica, specialmente quella italiana. Ad esempio mi piacciono Venditti, Vecchioni, Dalla. L’ho sempre vista come una cosa difficile da intraprendere, e impossibile senza anni di studio e senza grandi disponibilità economiche. Di recente invece mi sono deciso a comprare una chitarra e a scrivere i testi delle mie canzoni.

Quindi che tipo di genere suoni e canti?

I due brani che ho realizzato e prodotto in totale autonomia sono inediti. Non amo le cover, per cui non ho nemmeno mai preso in considerazione l’ipotesi di suonare in locali o sagre di paese. Ho accettato di partecipare a 30 Minuti di Bellezza a Diano Marina per due ragioni: innanzi tutto si trattava di una serata di gala molto importante, e seconda cosa essendo io di nascita dianese mi faceva piacere esibirmi a casa mia.

I tuoi baffetti sono un po’ un segno distintivo. Pura scelta di immagine o li porti così da sempre?

E’ un annetto che li ho, però in effetti sono divenuti un po’ il mio segno di riconoscibilità. E devo ammettere che hanno il suo perché. In fondo anche voi mi avete fermato prima ancora per quello, che per la mia musica.

Di cosa parlano le tue due canzoni?

La prima “Mi e Ti”, scritta in dialetto ligure, è un omaggio alle tradizioni locali e racconta la vita dei miei nonni, attraverso dialoghi fra loro. E’ una canzone folkloristica e tutta suonata. La seconda, “Traccia di TE”, è dedica a una persona che è stata speciale per me. Ho deciso di non svelare chi è, vorrei che ciascuno la potesse dedicare a chi vuole. Questo brano rappresenta di più la mia idea musicale.

Cosa pensi dei talent show e delle nuove generazioni musicali?

I talent danno visibilità a tanti ragazzi, permettono loro di ottenere notorietà. Penso che come programmi abbiano danneggiato un po’ la musica, facendo nascere fenomeni televisivi che hanno più forma che sostanza, a parte logicamente alcuni casi. Non ho mai detto che non ne farei uno, ma se dovessi scegliere un percorso punterei ad altro.

Tipo Sanremo?

Sarebbe banale dire no. Chiaro che il Festival è un mio obbiettivo. Sto facendo le selezioni di Area Sanremo e spero di riuscire a ottenere qualche risultato. Mi sto impegnando molto, anche se sono solo in questo percorso.

ANDREA IANNUZZI

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