Michelle Hunziker: avrei voluto avere almeno 10 figli!

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Qualche giorno fa Diletta Leotta ha intervistato Michelle Hunziker per il suo podcast “Mamma dilettante” e la showgirl svizzera si è lasciata andare…

Ogni mamma, afferma Michelle Hunziker, ha una storia. Come donna, dunque, non la si può giudicare per le scelte che fa. Lei, ad esempio, subito dopo il parto si è rimessa in pista!

«Parlare di “mammitudine” con una persona che è incinta è sempre particolare perché quando ero incinta io non capivo come mai tutte le donne mi raccontavano solo le cose peggiori. Poi un mio amico psicologo mi ha detto: “Guarda questa cosa ha proprio un nome, si chiama “l’invidia della pancia”. Ci sono un sacco di donne che inconsciamente e non per cattiveria percepiscono che il periodo della gravidanza diversamente. Ma è un periodo di beatitudine. Perché comunque anche se hai le nausee, anche se non è mai una passeggiata, possiamo dire che è il momento più pazzesco della nostra esistenza», ha raccontato Michelle Hunziker durante una chiacchierata con Diletta Leotta (incinta del primo bebè) durante il suo podcast “Mamma dilettante”.

Diventare mamma a 19 e a 35 sono tappe della vita diverse

«Io avrei fatto 10 figli – continua Michelle Hunzikernon mi sarei fermata. Io ho avuto Auri quando avevo 19 anni ed ero già mamma ero pronta, l’abbiamo voluta. È stata desiderata. Però dopo ho iniziato subito a lavorare, quindi non sono riuscita a farne uno dopo l’altro. Ma se non fosse andata come è andata ti dico che avrei 10 figli sicuro. Perché la gravidanza è stata pazzesca, io ero una matta di 19 anni. Io andavo a sciare, andavo a cavallo. Il povero Eros era disperato. Diventare mamma a 19 e mamma a 35 sono due tappe della vita completamente diverse. Quando hai 19 anni sei ancora una bimba e non hai regole e allora ti aggrappi alle regole tu».

Aurora e la nascita del piccolo Cesare

«Io sono svizzera – sottolinea Michelle Hunzikerquindi vengo dalla disciplina e mi sono aggrappata a quella cosa lì. Infatti Auri dice sempre: “Mamma era un generale!” perché non le facevo passare niente però dall’altra parte giocavo tantissimo. Io la svegliavo alle 6 e mezza anche di domenica perché dovevo fare un sacco di cose, poi viaggiavo sempre, me la portavo ovunque. Adesso il nostro rapporto è incredibile. La nascita del piccolo Cesare è stata un’esperienza che mi porterò per sempre. Mi viene da piangere anche adesso. Vedere come anche la mia Auri è diventata mamma all’istante, appena l’ha visto e lei non era così. Era pronta mentalmente ma aveva tante paure, si è fatta un sacco di domande».

Ama assistere ai parti!

Confidenze così sincere e appassionate che Diletta Leotta ha interrotto Michelle Hunziker per chiederle di stare al suo fianco il giorno del parto…. Questa la risposta dell’ex moglie di Eros Ramazzotti e Tomaso Trussardi: «Non me lo dire due volte perché io assisterei ai parti… Ti dico che Auri, lo sanno tutti, ha fatto il cesareo perché poverina ha indotto troppo presto perché erano tutti spaventati dal peso di Cesare ma tante volte fanno delle previsioni e sembrava fosse 3 chili e 8. Lei non mollava, voleva farlo naturalmente. è stata bravissima. Ogni mamma però ha una storia, in tutto. Non si può giudicare perché ci sono le libere professioniste che se non lavorano non guadagnano. Quindi partoriscono, se hanno la fortuna di star bene non prendono la maternità e, come ho fatto io, dopo 4-5 giorni si mettono in pista».

Sostituita dal Gabibbo…

«Io – conclude infatti Michelle Hunziker tornando alla sua esperienza personale – ho partorito durante Striscia la Notizia, mi ha sostituito il Gabibbo qualche giorno ma poi sono tornata. Ma ho anche precisato che non andavo a lavorare alle 6 del mattino e tornavo alle 6 di sera. Ho allattato anche per 7 mesi e tiravo il latte prima di andare a Striscia ma non era il lavoro in cui si faceva fatica, dai. Sia per Sole, sia per Celeste. Ogni figlia che è nata era una volta in più che scoppiava il cuore perché poi è molto interessante vedere come quando nasce il primo figlio e dici: “Ma io posso amare un essere nel mondo così come amo questo esserino qui, avrò la capacità di amare un secondo figlio?”. E invece poi nascono e capisci quanto il cuore abbia spazio, ne puoi fare 10 e amarli tutti con lo stesso trasporto. Ognuno di loro è un universo a sé. Cesare è come avere un bambino tuo però non è uscito da te. È una sensazione difficile da spiegare. Percepisci che è famiglia, che è tuo ma non è tuo, è stranissimo».

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A cura di Laura Farnesi

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