ADOLESCENTI IN CRISI, MA PER I GENITORI È PEGGIO: IL PENSIERO DI DANIELA GRAGLIA

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ECCO COSA PENSA DANIELA GRAGLIA SUGLI ADOLESCENTI IN CRISI

Non è così facile e scontato diventare grandi. Si dice che la conquista dell’autonomia sia proporzionale al livello di fiducia che l’adolescente ha verso se stesso e al ruolo di base-sicura, di presenza garantita, trasmesso dal suo caregiver, la persona adulta che si è presa cura di lui fin dalla nascita.

Una madre presente, attenta alla crescita del figlio, sa che a un certo punto si deve mettere in disparte, fiduciosa del lavoro che ha fatto e speranzosa di avergli trasmesso molti degli insegnamenti di cui necessiterà lungo il cammino. Ecco che il più grande dono è permettere al figlio di svilupparsi in modo separato e autonomo da lei. Infondendo la fiducia necessaria per affermarsi con la nuova identità sociale di ragazzo.

Ma non sono solo i figli a cambiare, la trasformazione riguarda anche i genitori. Spetta a loro attraversare questo periodo abbastanza fiduciosi e senza particolari sensi di angosciosa impotenza, attendendo l’esito della mutazione come fosse una rinascita, una nuova gravidanza sociale.

I cambiamenti adolescenziali si notano e si sentono addosso. Riguardano il corpo, la mente e i rapporti con gli altri e, come per ogni mutamento e novità, si vive l’ansietà e l’incertezza circa l’esito finale. Nuove pulsioni, trasformazioni, alti e bassi tipici dell’umore che fanno sentire diversi. Si vibra in fuori. Tutto sembra spingere verso l’esterno. Si suda fuori, la peluria di fuori necessita di ceretta, le pustole vengono fuori, i giovani hanno voglia di stare più fuori casa. Fuori si divertono, le risposte ai propri genitori vengono fuori spontaneamente. Tirano fuori tutta la loro arte oratoria per convincerli a farli uscire. Insomma, tutto va in quel verso.

Vigili e attenti, alle volte sorpresi, gli adolescenti fanno di tutto per favorire il loro processo di adattamento al nuovo sé, imparando a conoscersi in questa nuova veste, prendendo confidenza con tutta questa parte, con il nuovo personaggio, assimilando e accomodando nei propri schemi mentali queste caratteristiche.

I nuovi genitori non restano più l’unico riferimento dei loro figli. Amici, gruppi, insegnanti, allenatori, cantanti, band, personaggi divengono modelli cui rivolgersi imitandone stili, modi di essere, look con cui apparire. La fiducia nelle proprie capacità diviene e si trasformerà in autostima e sicurezza, pur sapendo di poter sempre contare sulla presenza e disponibilità degli adulti a fornire sostegno nei momenti difficili.

Un po’ alla volta gli adolescenti imparano a prendere il volo. Imparano a fidarsi delle proprie risorse adolescenziali interne e ad avere meno diffidenza nei confronti dell’ambiente extrafamiliare.

Secondo la teoria dell’attaccamento di John Bowlby, le immagini interiorizzate nei primi anni di vita, relative alla relazione genitore-bambino, permetteranno agli adolescenti di crearsi un gruppo di amici sul quale riversare molti affetti e sulla base dei quali costruire legami sentimentali ricchi. Il modo di amare e relazionarsi appreso in famiglia si riscontrerà nella modalità di esprimere l’amicizia e preparerà all’amore di coppia. L’amicizia è un sentimento che aiuta a dipendere meno affettivamente dai genitori e contemporaneamente prefigura l’innamoramento.

Complicato, ma possibile. Non è cosa facile per i genitori delegare gli adolescenti al mondo dei pari, al gruppo di amici, alla società fuori. In cuor loro si augurano di aver dato le istruzioni corrette. Dopodiché non rimane altro che mettersi da parte lasciando che la natura faccia il suo corso. Spettatori passivi, disponibili all’ascolto, pronti al dialogo, supervisori attenti capaci di spronare alla riflessione e alla consapevolezza, ma soprattutto contenimento con regole logiche. I limiti, che frenano deliri di onnipotenza adolescenziali, sono confini sani e più definiti tra l’adolescente e il mondo esterno.

​​Si ringrazia la Dott.ssa Daniela Graglia, Psicologa- Psicoterapeuta familiare- Psicodrammatista Junghiana, da “I nodi dell’anima”, Golem Edizioni, per la collaborazione.

Una vita piena di Bollicine a tutti!

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