IL PALCO DELL’ARISTON TRA GAFFE E POLEMICHE
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Se l’assenza di polemiche al 65° Festival di Sanremo era ormai considerata la regola, ecco arrivare due grattacapi per capitan Conti e la squadra di Raiuno.
Il ciclone Arisa, tra una gaffe e una caduta, sta mettendo in serio imbarazzo il conduttore, che molto spesso si capisce essere colto di sorpresa dagli imprevedibili colpi di scena della sua valletta. Dopo le discussioni avute con Simona Ventura a una passata edizione di X-Factor, e queste sue performance spesso fuori luogo sul palco dell’Ariston, la mora interprete di “Contro vento” sta conquistando il titolo di Miss Svampita.
Nonostante, poi, ci si continui a chiedere se in effetti Arisa sia così come si mostra, oppure sia tutta scena. Sta di fatto che Conti cerca di gestire ogni suo intervento diciamo in caduta libera meglio che si può, ma la battuta del medico che gli avrebbe prescritto degli anestetici (al posto che gli antidolorifici) rischia di diventare un autogol per la cantante, difficile poi da recuperare in futuro.
Altro mal di pancia per la Rai e l’Ipsos sono i meccanismi di votazione decisi quest’anno: nelle prime serate a esprimere le proprie preferenze erano i giornalisti accreditati al Festival che contavano un 50% e il restante 50% invece era destinato al televoto. Mentre la stampa ha potuto votare con un sistema elettronico, senza che vi fossero intoppi, alcuni telespettatori dalle proprie abitazioni hanno faticato a poter dare il loro contributo.
Il numero telefonico fornito da Raiuno per le votazioni da casa, risultava quasi sempre occupato e gli sms a pagamento addirittura in molti casi tornavano indietro al mittente. Una stranezza che è passata inosservata durante la conferenza stampa, ma che a noi non è sfuggita. Considerando il televoto non un privilegio di pochi bensì un diritto di tutti, ci si chiede come siano stati possibili questi ostacoli.
Da ieri sera a giudicare le nuove proposte e i 20 big in gara sono tre tipi di giurie: il 30% formata da esperti, un altro 30% composto da una giuria demoscopica, e il restante 40% dal televoto. Un sistema piuttosto complicato, contestato fin dall’inizio, a cominciare dalle giurie di esperti che, secondo Ipsos, sono individuabili tra persone che hanno acquistato almeno due cd in un anno e preso parte a un concerto.
Un po’ pochino per essere definiti abilitati tra i conoscitori della musica, ma come dice Carlo Conti le vere classifiche saranno poi le radio private a definirle grazie alle hit.
A cura di Andrea Iannuzzi