FABRIZIO CORONA TORNA IN CARCERE: IL CASO RICCARDO FOGLI LA MOTIVAZIONE DEI GIUDICI

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FABRIZIO CORONA TORNA IN CARCERE PER LA QUARTA VOLTA DA QUEL 2007 IN CUI SCOPPIÒ IL PRIMO CASO VALLETTOPOLI. MANCANZA DEL RISPETTO ALLA REGOLE PREVISTE DALL’AFFIDAMENTO IN PROVA: QUESTA IN SOSTANZA LA SPIEGAZIONE DEL MAGISTRATO CHE HA FIRMATO IERI L’ARRESTO DELL’UOMO

Non c’erano dubbi. Da giorni, dopo la faccenda di Riccardo Fogli, c’era un clima di tensione attorno a Fabrizio Corona. La conferenza stampa organizzata dall’agente fotografico per chiedere scusa al cantautore, dopo il vergognoso video andato in onda durante una puntata de L’Isola dei Famosi, in cui definiva il celebre e leader dei Pooh come un vecchio cornuto, era tatticamente organizzata – secondo me – proprio per evitare quello che invece è accaduto.

Riccardo Fogli, Gianpaolo Celli e Fabrizio Corona

Da ieri sera Fabrizio Corona è di nuovo in carcere, gli sono stati revocati i benefici previsti dall’affidamento in prova per il recupero alla tossicodipendenza, motivazioni che gli avevano permesso di uscire di prigione per scontare il residuo di pena con una serie di misure previste dalla legge.

La Procura della Repubblica già due volte aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza che Corona tornasse in gattabuia: in primis per la faccenda del boschetto della droga vicino alla zona di Corvetto, dopo lui si era recato non per frequentare tossicodipendenti ma per un servizio giornalistico, e in secundis per abitare in un appartamento confiscato dalla magistratura.

fabrizio corona

Ma il Tribunale non aveva ritenuto sufficienti le due richieste per la revoca dell’affido. Stavolta, dopo la faccenda Fogli/Corona  invece il pm ha detto: stop. Ed è per questo che Fabrizio Corona torna dietro le sbarre, in una vicenda tutta italiana che comincia ad avere il sapore del ridicolo.

Non è detta l’ultima parola, però. Come in tutti i casi di questo genere occorrerà un’udienza per stabilire se davvero non esistano più i presupposti perchè Corona continui a beneficiare dell’affidamento in prova, o se invece potrà tornare in questo regime di semilibertà.

Nel fascicolo si legge anche che l’imprenditore spesso ha violato le regole basi: uscire fuori dal perimetro consentito della Lombardia senza autorizzazione, non essere stato trovato in casa negli orari obbligatori, oppure essere stato sorpreso a farsi riprendere da una telecamere davanti ai cancelli del carcere di San Vittore (mossa proibita per legge a tutti i detenuti).

ANDREA IANNUZZI

 

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