Carlo Conti svela un ‘passato da Dongiovanni’: cosa ha detto il conduttore

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Carlo Conti e la rivelazione inaspettata: “Ho sofferto di dongiovannite”

In passato è stato un vero dongiovanni, ecco cosa ha rivelato Carlo Conti

Carlo Conti si è lasciato sfuggire alcune interessanti rivelazioni in un’intervista concessa al Corriere della Sera, alcune di queste riguardano la sua vita personale e sentimentale.

Quella del noto conduttore è una lunga e stimata carriera, negli anni moltissimi sono gli importanti traguardi raggiunto. Tra le varie cose ha parlato anche della sua forte amicizia con Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, in tutti questi anni hanno condiviso moltissime cose e non hanno mai litigato.

Una rivelazione di Carlo Conti non è certo passata inosservata, di che si tratta? Ha svelato di essere stato a lungo un dongiovanni prima di convolare a nozze. In passato ha lavorato come deejay in discoteca e in quel periodo in molte lo corteggiavano: “Il dj era al centro dell’attenzione e aveva sempre un bel riscontro femminile, dunque pur non essendo un adone è stato un periodo di notevole allegria e divertimento.”

Il conduttore ha aggiunto: “Per tanto tempo, fino a prima del matrimonio, ho sofferto di dongiovannite. La mia è una grande forma di amore per le donne, credo nasca dalla figura fortissima di mia mamma per cui nutro grandissima stima e ammirazione, per i suoi sacrifici, per le sue difficoltà.”

Giorgio Panariello Carlo Conti e Lonardo Pieraccioni

Giorgio Panariello Carlo Conti e Lonardo Pieraccioni

Pieraccioni e Panariello non credevano che si sarebbe mai impegnato sentimentalmente, di certo non pensavano che si sarebbe sposato. Lui stesso ha raccontato: “Per loro io ero l’Alberto Sordi del gruppo, quello che non si sarebbe mai sposato. Quando ho parlato di matrimonio non ci credeva nessuno dei due.”

Carlo Conti ha poi svelato: “Io non avevo mai convissuto prima, mai nemmeno uno spazzolino da denti in più a casa mia. Leonardo invece si fidanza e dopo cinque minuti va a convivere; Giorgio aspetta al massimo due mesi. Io ero il solitario, quello che stava bene da solo.”

A cura di Sara Fonte

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