SANREMO 2016: ASCOLTI RECORD PER L’ARISTON, PIU’ DI 11 MILIONI

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Ascolti record per la prima serata del Festival di Sanremo. Sono stati più di 11 milioni le persone che ieri hanno seguito la kermesse su Raiuno, con uno share del 49.48 %. Un gran successo, come era prevedibile, almeno sulla start-up. A giudicare dalla classifica, cala il gradimento da parte del pubblico sui talent, visto che sia i Dear jack sia Noemi sono a rischio eliminazione. Solo Lorenzo Fragola, Deborah Iurato e Giovanni Caccamo si sono salvati dalla mannaia. sanremoNuova fase anche per il Festival? E’ tutto da vedere, perché le sorprese qui sono di casa fino alla proclamazione dei vincitori. Elton John ha fatto la sua grande figura come sempre, tolto lo scivolone dello scaccolamento. Ma la vera regina è stata Laura Pausini, molto di più per la presenza scenica che per l’interpretazione dei suoi brani, che nel corso di questi 20 anni è rimasta sempre la stessa.

sanremoCosa abbiamo potuto notare della Laura nazionale è una dote di front man anche per eventuali trasmissioni tv. Chi ha fatto le ore piccole, e ha potuto godersi il “Dopofestival” avrà notato come l’ugola d’oro abbia condotto i primi cinque minuti di trasmissione, interagendo con la Gialappa’s, e prima dell’ingresso di Nicola Savino, forse meglio dei quattro dell’oca selvaggia all’Ariston. L’interesse era su Gabriel Garko, su cosa avrebbe detto o fatto. Della tragedia nemmeno una parola e ha saputo fare autoironia quando ha capito che il pubblico lo aveva “sgamato” a leggere il gobbo come un bambino alla lavagna nelle scuole elementari. Ma a lui viene chiesto solo di essere bello, almeno qui a Sanremo. Chi la bellezza forse l’ha un po’ lasciata in sala trucco è Madalina Ghenea, troppo marcata in faccia, tanto da sembrare la brutta copia anziana della Jolie.

sanremoVirginia Raffaele per fortuna, almeno lei, è rimasta nel suo, calandosi magistralmente nelle vesti di una Sabrina Ferilli (che nel ’96 condusse Sanremo insieme a Baudo) esilarantissima. Bravi anche Aldo, Giovanni e Giacomo e un plauso a tutti quei cantanti che hanno dato il meglio di se, anche se non a tutti ieri sera è andata bene. Il “Dopofestival” invece è degno di nota solo per gli interventi di Max Giusti (nelle sembianze di Eton John). Per il resto è un tentativo mal riuscito di imitare il format che Pippo Baudo ideò nel 1992. Non tutte le ciambelle escono col buco.

Andrea Iannuzzi

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