Paolo Meneguzzi contro i giudici di X Factor: che pena!

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“Massacrano delle minorenni solo per diventare virali”, questa l’accusa lanciata da Paolo Meneguzzi per difendere le Ragazze Punk

Paolo Meneguzzi ha accompagnato 4 giovanissime ragazze alle selezioni rimanendo scioccato dall’atteggiamento tenuto dei giudici del talent show. Un modo di porsi che, senza giri di parole, ha definito deprimente. Uno sfogo reso pubblico con una lettera alla testata giornalistica MOW

l cantautore Paolo Meneguzzi, dopo aver assistito tra il pubblico a una puntata di X Factor, ha deciso di scrivere una lettera alla redazione del talent show ma anche alla testa giornalistica MOW. Una missiva per esprimere “frustrazione e pena” per l’atteggiamento che i giudici hanno avuto con quattro giovanissime che frequentano la sua scuola di musica e che aveva accompagnato alle selezioni: le Ragazze Punk. La denuncia è quella di aver assistito a un vero e proprio massacro solo perché le sue giovanissime pupille esprimono un pop leggero. Senza mandarla a dire, ha commentato che Ambra le avrebbe derise neanche fosse Michael Jackson, Fedez avrebbe analizzato il testo sentendosi Paul McCartney mentre Morgan sarebbe diventato un Papaboys criticando il brano Toxic… Non solo, l’artista, essendone stato testimone, ha parlato anche della sfuriata di Morgan contro Ambra, trattandola malissimo. “Pensano solo a far diventare virale una loro uscita, è deprimente

Ambra “novella Michael Jackson” e Fedez il “Signor Disco Paradise”

Queste le parole di Paolo Meneguzzi, riassumendo e analizzando la triste vicenda. «È stato bruttissimo per tutto il pubblico e per i concorrenti. Ero lì per supportare una band della mia scuola, le Ragazze Punk, composta da 4 giovani 16enni. I giudici hanno deciso di massacrarle senza motivo, semplicemente perché proponevano un pop leggero. Quindi puoi proporre pop leggero, tipo Disco Paradise a 40 anni, ma a 20 no? Poi Ambra, che le giudica deridendole…sembra una barzelletta! Le ha definite come le Lollipop (a sfottò), ha criticato le coreografie come se lei in passato fosse stata Michael Jackson! Ma lei non ha iniziato mica in quel genere? Quindi? Fedez, il “Signor Disco Paradise”, che giudica il testo da cima a fondo, come se fosse Paul McCartney. Senza considerare le allusioni di vario genere di tutti i giudici che si sono permessi di insinuare che queste ragazze nella vita non fanno un caz*o. Le Ragazze Punk escono di casa la mattina alle 7 e ritornano a mezzanotte, se va bene, per studiare musica e per riuscire a coniugare liceo, arte, canto e ballo. Ma i giudici sono arrivati persino a sfottere la loro provenienza geografica, come se in Svizzera non potessero nascere talenti e soprattutto sfottendo gli Svizzeri. E perché?».

Morgan è diventato uno dei Papaboys?

«Potevano dar loro dei consigli – prosegue Paolo Meneguzzi dirgli che forse sono ancora acerbe, ci poteva stare, ma hanno scelto di massacrare delle minorenni, proprio come un’altra ragazza che ha proposto Toxic di Britney Spears. Un’esibizione che ha provocato la reazione di Morgan che ha affermato, leggete bene, che lei è “l’esempio di ciò che lui non vuole vedere!”. Toxic è soltanto una canzone d’amore, non un inno alla vita tossica. Tutto a un tratto Morgan mi diventa un Papaboys ed è sparita per 20 secondi la sua proverbiale conoscenza musicale? Cioè, spiegatemi che gusto c’è a prendersela con delle ragazze sognatrici e in più minorenni? Non credete che X Factor abbia perso ogni sensibilità?».

Prova vergogna

«Vedere distruggere i sogni dei ragazzi – sottolinea Paolo Meneguzzi – è terribile, mi fa provare vergogna nel fare ancora questo lavoro. Perché devo usare il mio tempo per i ragazzi a lavorare sui loro sogni? Provo vergogna nel ripetergli ogni giorno che bisogna crederci e che bisogna sognare. Fanno uno show a qualunque costo, anche a costo di lasciare indietro un gruppo di minorenni che studiano musica. Quando 2 giudici su 4 non sanno suonare nemmeno il campanello di casa! Al posto di tutelare chi ancora sogna e studia, questi pensano all’opportunità di far diventare virale, per qualche motivo, una loro uscita che invece è deprimente. Per questo ho scritto anche alla redazione di X Factor (quando me ne sono andato a causa della frustrazione e della pena provati per i giudici. Chissà se ora faranno vedere le Ragazze Punk, o avranno capito di avere un tantino esagerato? I giovanissimi di oggi al giudizio, alle parole, soprattutto le ragazze, sono molto sensibili. Ma chi se ne frega, giusto? Bisogna diventare virali a qualunque costo! Poveri noi…».

Uno spettacolo che massacra i giovani non può funzionare

Questa la lettera inviata da Paolo Meneguzzi alla redazione di X Factor. “Vi ringrazio tanto per tutto. Ma purtroppo quello che ho visto l’altro giorno non mi è proprio piaciuto. Malgrado voi siate tutti gentili e super ospitali, disponibili sempre, l’impostazione che hanno dato al programma è veramente squallida e tendenziosa. La musica è una cosa diversa, bella, e i sogni dei ragazzi sono il motivo per cui nasce cultura, interesse, studio e voglia di vivere. Distruggere i sogni dei giovani ragazzi, che credono grazie a Dio in qualcosa, che amano qualcosa, che lottano per qualcosa di reale o irreale, in un mondo dove vince l’inutilità, dai testi proprio di Fedez che per di più giudica i testi. Mamma mia. E mi spiace che quell’inutilità sia dimostrata dalla superficialità e dall’ego smisurato dei giudici di X Factor. Per questo non funziona. Non funzionerà mai uno spettacolo nel quale a prescindere bisogna massacrare i giovani che propongono un’arte, come quella della musica e del pop, e devono far felici le persone, farle sorridere e non piangere.

Vedere minorenni uscire piangendo è un brutto spettacolo

“Vedere i giovani massacrati – prosegue nella lettera Paolo Meneguzzi – non fa né ridere né piangere. Fa pena. Pena per chi lo provoca. C’era di tutto, decisioni a caso, prese in giro, addirittura metafore di vita inopportune verso ragazzi dei quali neanche sanno il vissuto, meno che critiche oggettive, sulla voce, sulla musica, consigli di qualsiasi tipo che possano aiutare un giovane a capire il perché, sempre soggettivo, può sbagliare o potrebbe far meglio. Un brutto spettacolo vedere minorenni che escono piangendo, e non solo le punk, che grazie a Dio avevo avvisato, ma altri diversi, sentire i giudici che litigano tra di loro, che Morgan tratta male una donna davanti a tutti, con tutte le violenze che succedono, che Fedez sembra di più stia trattando la pace con la Russia che una cosa bella come un contest di canto. È tremendo e me ne sono dovuto andare via perché veramente mi vergognavo di fare questo lavoro e di crederci tanto, e non mi vergognavo per i cantanti ma per i giudici. Così, è un’occasione persa per i ragazzi e spiegami se verrà rifatto, con quale coraggio posso mettere un giovane che studia, un’altra volta davanti a quel tipo di giudici. Ciao, grazie a voi comunque e allo staff. Le ragazze erano felici, finché non sono entrate in quel tritacarne”. Parole che fanno riflettere. Una denuncia che speriamo possa far immediatamente invertire la rotta per impedire che la mancanza di rispetto o un atteggiamento troppo leggero e con poco rispetto ed empatia possa distruggere i sogni di chiunque.

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A cura di Laura Farnesi

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