Blefaroplastica non chirurgica: I consigli di Giacomo Urtis

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I consigli di Giacomo Urtis: Blefaroplastica non chirurgica

Cos’è la Blefaroplastica non chirurgica?

Le palpebre cadenti sono un inestetismo molto diffuso, che conferisce allo sguardo un aspetto stanco e triste. In molti casi, però, è possibile ringiovanire lo sguardo senza ricorrere alla chirurgia, grazie alla blefaroplastica non chirurgica, una tecnica medico estetica che non ha bisogno del bisturi per regalarti un aspetto visibilmente ringiovanito e vitale.

LE CAUSE DELLE PALPEBRE CADENTI

Le palpebre cadenti sono un segno rivelatore dell’età anagrafica. I cedimenti della palpebra diventano progressivamente un chiaro e visibile certificato anagrafico, perché la pelle delle palpebre è molto sottile.

La pelle delle palpebre è molto più sottile e delicata rispetto alla cute che ricopre tutte le altre parti del corpo. La sua particolarità è costituita dall’elevato grado di elasticità che la caratterizza. Questa la rende enormemente estensibile, quindi molle, e tanto più cedevole quanto più si va avanti con gli anni.

Le palpebre cadenti, nella maggior parte dei casi, sono causate da:

  • l’inesorabile trascorrere del tempo, che provoca la progressiva perdita di elasticità della cute
  • le prolungate esposizioni ai raggi solari, che intaccano la già fragile e sottile struttura palpebrale
  • gli errati stili di vita e le abitudini alimentari

Le palpebre cadenti però non sono solo dovute al processo di invecchiamento, ma possono anche essere dovute a fattori genetici, per cui anche persone giovani (uomini e donne) possono soffrire di tale problema.

I RIMEDI PER LE PALPEBRE CADENTI

L’intervento più noto contro le palpebre cadenti è la blefaroplastica, cioè l’ intervento di chirurgia estetica che consente di migliorare l’aspetto estetico e la funzionalità delle palpebre, rimuovendo o rimodellando in maniera personalizzata la cute, il tessuto muscolare e il tessuto adiposo in eccesso. Da qualche anno, però, è possibile correggere anche casi di media entità di palpebre cadenti senza chirurgia, grazie alla blefaroplastica non chirurgica.

II COSA CONSISTE LA BLEFAROPLASTICA NON CHIRURGICA 

La Blefaroplastica non chirurgica è una tecnica che consente di rimuovere la cute in eccesso della palpebra superiore e delle rugosità della palpebra inferiore senza bisturi, ma attraverso l’utilizzo di uno strumento particolare chiamato Plexer.

Il Plexer utilizza il quarto stato della materia: il plasma. I tessuti trattati “sublimano”, cioè in termini semplici vengono “vaporizzati” grazie al calore in microparticelle,  senza trasmettere eccessive quantità di calore ai tessuti circostanti evitando così eventuali danni. Questa tecnica di Blefaroplastica viene definita “non ablativa” in quanto si effettua senza incidere, senza asportare cute in eccesso, senza rimuovere grasso e senza modificare il muscolo orbicolare.

COME AVVIENE LA BLEFAROPLASTICA NON CHIRURGICA

Viene applicata una crema anestetica, che deve agire il tempo necessario prima di iniziare il trattamento. Dopo aver rimosso l’anestetico, si effettuano con il plexer, sul livello del tessuto palpebrale in eccesso, dei piccoli spot, cioè dei “puntini” (500 micron) distanziati tra di loro, con conseguente sublimazione di aree puntiformi di pelle.

Per sublimazione si intende il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme.  E’ un metodo che non comporta sanguinamenti e non è pericoloso per gli occhi. Infatti, al termine della seduta, non sono necessari cerotti o medicazioni, né tantomeno dei punti di sutura.

LA RETRAZIONE DELLE PALPEBRE

L’effetto di retrazione palpebrale, cioè di apertura dello sguardo grazie alla rimozione della parte di palpebra cadente, si apprezza immediatamente e il paziente durante la seduta viene invitato ad aprire e chiudere gli occhi in modo da ottimizzare il risultato estetico.

Per un effetto ancora più bello e armonioso, si può trattare la pelle sotto la coda del sopracciglio in modo da aumentare l’apertura dello sguardo. Il risultato definitivo si vede già al termine della seduta e può durare mesi e anche anni, in base allo stile di vita del paziente.

Per evitare gonfiori e disagi e per “cesellare il risultato” rendendolo il più possibile perfetto, è preferibile suddividere il trattamento in quattro sedute, anche se per i casi di lieve entità potrebbero bastare anche due sedute.

COSA SUCCEDE DOPO IL TRATTAMENTI?

Immediatamente dopo il trattamento e per almeno tre mesi, dovrai proteggere la zona trattata con una crema solare ad alta protezione, per evitare che si formino macchie scure nel percorso di guarigione della pelle.

Avendo trattato la pelle con il calore, è normale avere la pelle arrossata e un po’ di gonfiore, passerà tutto nell’arco di qualche giorno. Anche le crosticine che si formano dove sono stati fatti gli “spot” cadranno e la pelle resterà liscia e rosea come quella di un bambino. È inoltre importante spalmare più volte al giorno la crema lenitiva, fino a completa guarigione.

Giacomo Urtis

Il chirurgo Giacomo Urtis

A cura di Sara Fonte

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