Viene applicata una crema anestetica, che deve agire il tempo necessario prima di iniziare il trattamento. Dopo aver rimosso l’anestetico, si effettuano con il plexer, sul livello del tessuto palpebrale in eccesso, dei piccoli spot, cioè dei “puntini” (500 micron) distanziati tra di loro, con conseguente sublimazione di aree puntiformi di pelle.
Per sublimazione si intende il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme. E’ un metodo che non comporta sanguinamenti e non è pericoloso per gli occhi. Infatti, al termine della seduta, non sono necessari cerotti o medicazioni, né tantomeno dei punti di sutura.
LA RETRAZIONE DELLE PALPEBRE
L’effetto di retrazione palpebrale, cioè di apertura dello sguardo grazie alla rimozione della parte di palpebra cadente, si apprezza immediatamente e il paziente durante la seduta viene invitato ad aprire e chiudere gli occhi in modo da ottimizzare il risultato estetico.
Per un effetto ancora più bello e armonioso, si può trattare la pelle sotto la coda del sopracciglio in modo da aumentare l’apertura dello sguardo. Il risultato definitivo si vede già al termine della seduta e può durare mesi e anche anni, in base allo stile di vita del paziente.
Per evitare gonfiori e disagi e per “cesellare il risultato” rendendolo il più possibile perfetto, è preferibile suddividere il trattamento in quattro sedute, anche se per i casi di lieve entità potrebbero bastare anche due sedute.