FRANCESCO GABBANI: IL VINCITORE DELLE NUOVE PROPOSTE DI SANREMO SI RACCONTA

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FRANCESCO GABBANIINTERVISTA A FRANCESCO GABBANI

Una vittoria da film, la sua. Con il classico colpo di scena e il lieto fine. Francesco Gabbani, 34 anni, uno dei cantautori “giovani” in gara fra le nuove proposte del 66esimo Festival di Sanremo, ha vinto la kermesse nella sua categoria, portandosi a casa anche il prestigioso premio della critica per l’interpretazione del brano “Amen”. Ed è proprio grazie ai giornalisti accreditati nella sala stampa dell’Ariston che il suo destino è virato verso il podio. Infatti in un primo momento, per via di un errore tecnico che aveva inceppato il sistema di votazione dei cronisti (che contavano per la metà del totale), era stato scartato in favore della sua sfidante Miele. Le proteste dei giornalisti hanno poi costretto gli imbarazzati responsabili della Ipsos, la società di sondaggi incaricata dalla Rai per la raccolta voti, a ripetere l’operazione. Il verdetto si è ribaltato e Francesco Gabbani è entrato in finale vincendo addirittura il Festival. 

Francesco sono passare due settimane dalla fine della kermesse sanremese. Ricordi, emozioni che ancora ti porti dentro?

Solo una cosa: grazie. Ringrazio i giornalisti perché è per loro se sono salito sul podio. E’ grazie alla volontà di aver voluto andare fino in fondo a una faccenda che avrebbe potuto creare un’ingiustizia, che sono il vincitore in carica. Ma sono anche molto lusingato per aver ricevuto il Premio della Critica, sono positivamente stupito. Pensandoci bene il mio brano “Amen” questo titolo datomi dalla sala stampa lo meritava, perché è fresco, ti permette di ballare per la musica ma anche di ragionare per il suo testo. 

Come hai reagito quando inizialmente ti avevano detto che eri stato scartato e poi invece riammesso?

Ho provato varie sensazioni. Lì per lì, dopo il primo verdetto, ho avuto un tuffo al cuore. Poi ho cominciato a metabolizzare e ad apprezzare tutte le fasi positive di questa esperienza. L’ansia vera mi è venuta quando si è riaperta la possibilità di tornare in gioco.

FRANCESCO GABBANI

La vittoria a chi lhai dedicata?

Sembra banale dirlo, ma a chi in questi anni ha creduto in me e ha sempre dimostrato solidarietà nel mio percorso. Il mio pensiero va a loro.

Il Festival, al di là della vittoria, cosa ha significato per te?

Un’emozione fortissima, anche se sembra scontato da dire adesso. Ha significato da una parte un traguardo e dall’altra un trampolino di partenza, che spero mi proietti verso un futuro prospero per continuare a vivere della mia musica. 

Sanremo lo vedevi in Tv? Ti saresti mai immaginato un giorno di salire sul palco dell’Ariston e addirittura di trionfare?

E’ un grande onore. Me lo sarei augurato di esserci, altrimenti non ci sarei andato. Dietro a tutto questo c’è un percorso, non è che mi hanno preso e catapultato a Sanremo. E’ stata una strada fatta di sacrifici e di impegno, ed è una soddisfazione perché il Festival fa parte della cultura italiana. E’ un po’ come mettere un tassello nella storia della musica.

Hai vinto con una canzone dal titolo un pò ironico, “Amen” che però fa anche riflettere…

Assolutamente si. E’ un’ironia che spero come avete detto, in un modo o nell’altro, faccia riflettere. Cioè mi spiego meglio: nel brano c’è una leggerezza ironica che poi mi auguro porti a una profondità, a comprendere che “Amen”  come espressione non va considerata da un punto di vista religioso, bensì come parola che appartiene alla nostra cultura (“E vabbè, amen). 

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Cosa porti di te nelle tue canzoni?

Tutto. Porto tutto quello che sono, tutti i miei percorsi, i miei lati positivi e negativi, le mie esperienze e la mia esistenza. E’ il mio modo di esprimere e di comunicare col mondo, scrivere canzoni. 

Sei uscito con un album “Eternamente ora”, che contiene anche il brano primo classificato qui al Festival. Ci dici qualcosa?

Si è uscito lo scorso 12 febbraio e sono molto contento di questo disco perché, un po’ come “Amen”, rappresenta esattamente la formula con cui vorrei continuare a divulgare la mia musica. Un sound pop elettronico e una profondità di testi che permette di pensare e meditare sulla propria esistenza. 

Che succederà ora, come programmerai il tuo futuro?

Dopo Sanremo sono partito con un po’ di appuntamenti in giro per l’Italia negli store per presentare il disco e poi non vedo l’ora di riuscire a organizzarmi per suonare dal vivo. Anche perché sono nato sul palco e voglio continuare a vivere sul palco.

Andrea Iannuzzi

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