FESTIVAL DI SANREMO: SCOPPIA IL MALUMORE FRA I GIORNALISTI

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FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA: TANTI PARTY E TANTE FESTE, MA SEMPRE PIÙ IMPRODUTTIVE PER GLI INVIATI A SEGUIRE SANREMO. IERI SERA AL PARTY DI SORRISI E CANZONI LAMENTELE DEI GIORNALISTI “TRANSENNATI” DAI CANTANTI

Questo Festival della Canzone Italiana un po’ delle favole, nasconde anche un’altra faccia della medaglia. Ieri sera un gruppo di giornalisti si è letteralmente imbufalito per come le case discografiche, e spesso anche la stessa organizzazione della kermesse, siano disordinate nel gestire il grande flusso dei media presenti.

Perfino  Casa Sanremo, a cui va riconosciuto di essere un toccasana per i turisti, e anche per gli addetti ai lavori che si concedono un vero “dopo festival” fatto di musica e relax, ieri sera si è trovata nel bersaglio dei cronisti.

La festa di Tv Sorrisi e Canzoni ha diviso clamorosamente gli artisti da tutto il resto degli invitati, con transenne in stile stadio.

Una scelta un po’ discutibile, se si pensa che l’accesso alla serata era blindassimo e su invito, e che il ricordo dell’edizione precedente, quella del 2017, faceva ben sperare.

Chiariamo che su questi aspetti Casa Sanremo non c’entra con l’organizzazione della festa, bensì è il noto settimanale televisivo che ha scambiato gli illustri ospiti del suo party per dei fan scalmanati.

LE CASE DISCOGRAFICHE NON RISPETTANO IL LAVORO DEI GIORNALISTI

Alle Case Discografiche, invece, molti giornalisti imputano di non avere riguardo per il loro lavoro. Nessuno (o pochi) che rispondano alle mail, alle telefonate.

Molti degli inviati al Festival a caccia di interviste, si ritrovano a intervistare chiunque (dai tronisti ai conduttori lontani dalle scene da decenni) al di fuori però dei cantanti in gara.

I numeri delle presenze sono impressionanti. Sono 1349 i giornalisti accreditati a seguire il Festival, che si dividono tra le due sale stampa allestite dalla Rai.

A quella dell’Ariston ci sono i cronisti e i critici della carta stampata, di alcune testate giornalistiche online e i fotografi, mentre a quella del Palafiori, denominata “Lucio Dalla”, ci sono coloro che sono a Sanremo per conto di Radio e Tv Private e siti web.

Forse ci vorrebbero meno accrediti e più attenzione per i veri professionisti mandati alle a seguire la gara canora per testate di spessore, o comunque che seguono la Rai e la discografia italiana tutto l’anno.

 

ANDREA IANNUZZI

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