Emanuele Tardino: Dopo “Mascaria” punto al David del 2025
Emanuele Tardino: Dopo “Mascaria” punto al David del 2025
Emanuele Tardino, attore siciliano in ascesa (balzato agli onori delle cronache nel 2021 per il suo accostamento a) ha da poco terminato le riprese del film “Mascaria“, girato fra la Capitale e la Calabria, interpretato la parte di un soggetto molto cattivo.
E per il 2025 punta al David di Donatello, avendo già fra le mani la sceneggiatura per un nuovo lungometraggio in cui avrà una parte predominante. Tema? Ancora una volta la mafia.
Ha da poco terminato le riprese del suo primo film, “Mascaria”, che ricordi ha di questa esperienza?
Ricordi meravigliosi, il set riesce a dare emozioni indescrivibili. Essere li è stata una delle più belle esperienze che io abbia mai provato in vita mia. Forse perche è sempre stato il mio sogno sin da bambino, non lo so. Compreso tutto il cast e lo staff del film che mi hanno subito accolto come se fossi uno di famiglia, mi hanno messo a mio agio sotto ogni punto di vista. E alla fine dell’ultimo giorno di riprese collettive la regista, Isabella Leoni, ha fatto partire un grosso applauso tutto per me, non me lo aspettavo proprio. Custodirò questi ricordi per sempre con cura nel mio cuore.
E’ come se la immaginava?
Non proprio! Fisicamente è molto più stancante di quello che credevo. Arrivavo a fine giornata con la schiena a pezzi e le gambe cedevoli dalla stanchezza. Una scena di pochi minuti vista in TV per poterla registrare alla meglio a volte erano richieste anche 3/4 ore. Tutto dev’essere perfetto. E ci sono anche molti più tecnicismi di quelli che mi aspettavo, cose che non impari in accademia ma solo sul campo. Tornavo a casa distrutto ma super soddisfatto e super convinto della mia scelta di fare l’attore.
Tardino, lei interpreta la parte del cattivo. Perché nei film solitamente è proprio il personaggio antagonista a piacere di più?
Perché, anche se in senso negativo, sollecita le emozioni più forti del film: rabbia, ansia, rancore, vendetta. E poi, come anche nella vita fuori dal set, spesso le persone troppo perfette e buone annoiano, meglio essere un po’ antagonisti anche nella vita.
Nell’intervista a “Belve” Alessandro Borghi ha parlato della sua ossessione per il sesso, e nonostante abbia raccontato tante altre cose anche più interessanti, sul web non si discute altro. Secondo lei è stato solamente sincero o ci vede una sorta di promozione per la sua serie su Rocco Siffredi di Netflix?
Sì ho visto quell’intervista, e questo passaggio mi ha fatto quasi ridere. Perché mi è sembrato quasi imbarazzato nel raccontare la sua “fissa”, si è infatti limitato a dire che il sesso gli piace moltissimo. Ma a chi non piace? Secondo me avere una fissa è un’altra cosa. Ovviamente non mi sono soffermato a pensare a quanto possa essere stata vera o meno questa sua affermazione perché francamente poco mi interessa (ride).
Ha parlato anche del fatto che non esclude un domani un rapporto con un uomo. Quanto secondo lei queste dichiarazioni possono incidere sul successo di un attore?
Ho trovato questa affermazione altamente fuori luogo. Dal punto di vista lavorativo non credo possa incidere più di tanto, perché l’attore a differenza del personaggio tv di solito non cerca notorietà sbandierando questo tipo di informazioni. Ma non ci dimentichiamo che quest’affermazione è stata fatta da una persona che ha una compagna, in un rapporto etero e con un figlio. Fosse stato single, secondo me, non ci sarebbe stato nulla di male.
Maggio è il mese dei David di Donatello. Qual è il sentiment di Emmanuele Tardinoquando vede queste grandi cerimonie?
Queste grandi cerimonie non fanno altro che ricordarmi di quanto sia possibile arrivare al traguardo. Basta impegnarsi e perseverare. Un giorno su quel red carpet ci sarò anche io. Ne sono certo. Com’è vero che mi chiamo Emmanuele Tardino. Anzi, propio in questi giorni sto studiando la sceneggiatura di un nuovo film che mi hanno proposto. E chissà che nel 2025 non ci possa essere anche io su quel red carpet?
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A cura della redazione.
