TRATTAMENTO DELLE VENE VARICOSE SENZA TAGLI E SENZA ANESTESIA

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TRATTAMENTO DELLE VENE VARICOSE SENZA TAGLI E SENZA ANESTESIA

FLEBOLOGIA A 360. Vene varicose e CCSVI nella sclerosi multipla

COSA SONO LE VENE VARICOSE ?
Le vene varicose o varici sono vene dilatate e tortuose che interessano gli arti inferiori. Sono una condizione molto comune e colpiscono circa il 25 per cento delle donne e circa il 15 per cento degli uomini. Le vene varicose causano alcuni sintomi, quali dolore, sensazione di pesantezza, bruciore, pulsazioni, crampi muscolari, gonfiore alle gambe, prurito, fino allo sviluppo delle ulcere venose. I fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare vene varicose sono:
– Restare in piedi per lunghi periodi di tempo, in quanto i muscoli non si contraggono e non spingono il sangue al cuore.
– Obesità perché il peso in eccesso crea maggiore pressione sulle vene.
– Età perché l’usura delle valvole che si trovano all’interno delle vene fa sì che non funzionare correttamente.
– Il sesso, infatti le donne hanno una maggiore probabilità rispetto agli uomini di sviluppare vene varicose. Questo è dovuto ai cambiamenti ormonali durante la gravidanza o la menopausa. E’ stato scoperto che gli ormoni femminili possono dilatare le pareti venose. Inoltre l’uso della terapia ormonale sostitutiva o della pillola anticoncezionale può aumentare il rischio di vene varicose o trombosi venose.
– L’ ereditarietà gioca un ruolo importante.


COME SI FORMANO LE VENE VARICOSE?
Quando le vene si indeboliscono e si dilatano le valvole perdono la loro funzione di meccanismo anti-reflusso, cioè non trattengono più il sangue che torna indietro lungo la gamba, invece di andare verso il cuore. L’elevata pressione all’interno delle vene le induce a dilatarsi ulteriormente. Fortunatamente, il processo di solito colpisce vene superficiali.

 

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Dott.ssa  Elena Righi

L’esperto risponde:

La termoablazione delle vene varicose mediante Laser o Radiofrequenza segna di fatto una vera rivoluzione rispetto alle metodologie invasive del passato.

Questa tecnica, consigliata in tutti i congressi mondiali di flebologia, per il trattamento delle vene varicose, richiede circa 30 minuti e devono essere eseguite da personale esperto da diversi anni nella metodica.

 

 

 

 

 

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Dott.ssa Righi in cosa consistono queste due metodiche?

Il laser e la radiofrequenza sono due procedure sovrapponibili, minimamente invasive senza tagli né cicatrici, che non richiedono un periodo di recupero post-operatorio, infatti immediatamente dopo l’intervento il paziente, che non ha avvertito alcun dolore, riprende le normali attività di vita quotidiana.

Cosa comporta nella circolazione della gamba la perdita di una vena come la Safena?

La perdita di una vena malata non è un problema, anzi porterà ad un miglioramento della circolazione sanguigna degli arti con un netto miglioramento dei sintomi quali stanchezza e pesantezza e contribuirà ad una migliore circolazione generale.

A trattamento completato il sangue viene deviato attraverso le vene profonde ossia le vene più importanti del nostro corpo.

Può farci una breve descrizione tecnica della procedura?

Si effettua in anestesia locale e si introduce una sottilissima sonda nella vena malata, attraverso una semplice puntura transcutanea. Il tutto sempre sotto costante guida ecografica.

Si genera quindi energia all’interno della vena safena.

Il laser e la radiofrequenza riscaldano la parte interna della vena e ne provocano la sua riduzione in diametro fino alla sua scomparsa.

ECO-COLOR-DOPPLER DELLE VENE GIUGULARI PER LA DIAGNOSI DELLA CCSVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA

Rimanendo nel campo della flebologia parliamo ora di CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebro spinale) ovvero una nuova patologia che sembra essere legata alla sclerosi multipla, che colpisce circa 60000 pazienti solo in Italia, e che consiste in un’alterazione delle vene giugulari e del flusso sanguigno al loro interno.

La Dott.ssa Elena Righi che fa parte del primo Team (Brain Flow) in Italia per il trattamento di questa patologia con sede a Roma, esegue la diagnosi mediante eco-color-Doppler.

L’esame è eseguito con strumentazione altamente tecnologica, si esegue in due posizioni sdraiata e in piedi ed ha una durata di circa un’ora.

E’ indolore e costituisce il primo passo decisivo per la formulazione di una diagnosi ed il successivo intervento.

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Dott.ssa Elena Righi,

Specialista in chirurgia generale con indirizzo flebologico.

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