La nuova produzione italiana racconta la crisi dell’uomo dominante
Sbarca su Netflix Maschi Veri, la nuova serie originale italiana prodotta da Groenlandia e diretta da Matteo Oleotto e Letizia Lamartire: otto episodi che oscillano con precisione tra commedia e riflessione, tra sarcasmo e verità. L’adattamento nostrano della spagnola Machos Alfa, firmato dagli sceneggiatori Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti, accende i riflettori su un gruppo di quarantenni romani, amici dai tempi dell’università, che si ritrovano a fare i conti con l’infrangersi definitivo di ogni certezza patriarcale.
Il titolo è volutamente ironico: questi “maschi veri” non dominano, non guidano, non salvano. Tentano piuttosto di capire chi siano, ora che il vecchio copione della virilità è finito nel cassetto, logoro e inadatto.
Massimo, interpretato da un magnetico Matteo Martari, è il direttore di un’importante rete televisiva: un uomo affascinante e incollato al suo potere, che crolla quando viene sostituito da una collega. Licenziato per atteggiamenti fuori tempo massimo, si trova senza reddito e con un mutuo vertiginoso da pagare. A risollevare le sorti economiche della famiglia è sua moglie Daniela (Laura Adriani), influencer per animali e icona web dal sorriso commerciale e dalla determinazione feroce.
Massimo è spaesato: abituato a comandare, si scopre dipendente, non solo economicamente. È l’inizio di una metamorfosi forzata quanto necessaria.
Padri fragili, relazioni stanche e nuovi ruoli da imparare
Maurizio Lastrico dà corpo e voce a Mattia, guida turistica dal cuore spezzato, divorziato, padre presente e smarrito. È convinto di essere un uomo moderno, emancipato, ma inciampa sulla sessualità fluida della figlia Emma (Alice Lupparelli), sulle donne indipendenti e dirette, sulle sue stesse paure mascherate da buone intenzioni.
Quando, suo malgrado, si affaccia al mondo degli appuntamenti online, scopre che le regole del gioco non sono più le sue.
Poi c’è Luigi, interpretato con misura da Pietro Sermonti: autista d’autobus, padre di due figli piccoli, marito di Tiziana (una intensa Thony), istruttrice di guida stanca di non sentirsi più desiderata. Il loro matrimonio è consumato dalla routine, dal lavoro, dai silenzi.
E quando, tra sex toys e confessioni forzate, la coppia tenta di ritrovare la passione, il fallimento diventa un’occasione di verità. La mascolinità di Luigi si scontra con la fatica del quotidiano, non con l’ideologia.
Seduttori insicuri, relazioni aperte e famiglie “scomode”
Chiude il quartetto Riccardo, il più immaturo e seduttivo del gruppo, interpretato con brillante leggerezza da Francesco Montanari. Gestisce un ristorante, tradisce per sport, mente per abitudine.
Ma quando la sua compagna Ilenia (Sarah Felberbaum), avvocata brillante e affilata, gli propone una relazione aperta, crolla. Lui, che si credeva libero, scopre la gelosia, il vuoto, il terrore dell’intimità reale.
E come se non bastasse, scopre che i suoi genitori, apparentemente borghesi e conservatori, vivono una vita parallela fatta di scambi di coppia e giochi di ruolo. È la fine di ogni certezza: del passato, della famiglia, di sé.
Tra una partita a padel e una chat ironica, i quattro finiscono per seguire un corso di decostruzione della mascolinità, guidato da un coach fuori dagli schemi (Corrado Fortuna), che li costringe a guardarsi allo specchio senza più filtri.
Non è una terapia, è una discesa comica e a tratti dolorosa nell’identità maschile contemporanea.
Donne protagoniste, maschi vulnerabili, Roma spettatrice
Maschi Veri è un racconto corale costruito con intelligenza, che evita i toni didascalici e preferisce l’ironia asciutta e disarmante. Le donne, qui, non sono spalle: sono il motore, il cambiamento, il punto di fuga.
Nicole Grimaudo, Laura Adriani, Thony, Sarah Felberbaum, Alice Lupparelli e la partecipazione speciale di Ilary Blasi e Selvaggia Lucarelli rendono questo universo autentico e tridimensionale.
La regia accompagna con eleganza la trasformazione silenziosa dei protagonisti, tra Roma e i suoi interni borghesi, tra vecchie abitudini e nuove domande.
In un tempo in cui il maschio alfa non fa più paura ma tenerezza, questa serie racconta con lucidità e leggerezza la fine dell’uomo dominante e l’inizio di qualcosa di infinitamente più interessante.
A cura di Katya Malagnini
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Una vita piena di bollicine a tutti!