Dalle tecniche più delicate per togliere la patina di opacità a quelle più energiche per rassodare, ecco le soluzioni cui è possibile ricorrere per rinnovare il proprio aspetto. Lo skin resurfacing con laser è vero e proprio trattamento dermatologico.
Il raggio del laser ad anidride carbonica viene emesso dall’apparecchio in modo ultrapulsato: l’onda luminosa è ad alta potenza, ma dura poche frazioni di frazioni di secondo. Il fascio luminoso agisce sulla pelle vaporizzando gli strati superficiali e stirando i tessuti profondi senza causare danni da calore.
Il chirurgo Giacomo Urtis
Le fasi del trattamento
La pelle viene pulita con una soluzione disinfettante, poi viene praticata l’anestesia locale e si passa il laser sull’area da trattare da 2 a 3 volte in un’unica seduta. La seduta può durare fino a due ore.
Dopo il trattamento è necessario:
- applicare creme antibiotiche e antinfiammatorie per una decina di giorni;
- eseguire lavaggi del viso esclusivamente con sapone acido;
- non esporsi al sole per due-tre mesi;
- non allarmarsi se per diversi giorni la cute apparirà arrossata.
- Non truccarsi per almeno dieci giorni
- Per una perfetta normalizzazione bisogna invece attendere un paio di mesi.
Lo skin resurfacing con il laser è indicato contro rughe, efelidi, macchie da esposizioni al sole. Si consiglia il trattamento una volta l’anno o secondo parere del medico.