SANREMO 2019: TRA LA GAFFE DELLA RAFFAELE E IL MONOLOGO DI BISIO, PARTE IL FESTIVAL DELLA CANZONE

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SANREMO 2019 HA PRESO IL VIA IERI DAL TEATRO ARISTON. VIRGINIA RAFFAELE COMMETTE LA PRIMA GAFFE DEL FESTIVAL, SALUTANDO I “CASAMONICA”, E BISIO INTERPRETA SE STESSO. OTTIME LE ESIBIZIONI DI IRAMA, LOREDANA BERTÈ, EINAR, ULTIMO, E UN PLAUSO ALLA COPPIA PATTY PRAVO E RENGA (BELLISSIMO) CHE ROMPONO LE TRADIZIONI

Chissà a cosa pensava ieri sera Virginia Raffaele, quando per errore ha salutato i “Casamonica” scatenando la platea di Sanremo, del pubblico tv e, ovviamente, dei media, che stamattina titolano esclusivamente la gaffe della comica? Vero è che Claudio Bisio, ottima spalla, ha cercato di recuperare dicendo: “non preoccuparti, tanto siamo registrati e tagliano“, ma la frittata era ormai fatta.

Meno male che almeno lui, Bisio, ha indossato il suo abito da comico, che può piacere o non piacere, ma almeno è quello che i telespettatori si aspettavano da lui. Evitiamo di parlare di Claudio Baglioni, rigorosamente in smoking per la prima serata, poiché che sia un grande artista è evidente, che non sia un conduttore altrettanto, e che questa mattina, per via degli ascolti (10 milioni e 86 mila telespettatori, pari al 49% di share) potrà essere sereno, glielo dobbiamo concederep.

Veniamo alla musica, che, a onor del vero, stando ai social, non ha particolarmente emozionato, fatto salva qualche eccezione. In realtà già durante le prove di lunedì, ci eravamo accorti di canzoni deboli, alcune addirittura incomprensibili nei testi. Ma comunque resta il fatto che una manciata di hit le abbiamo ascoltate. C’era un po’ di tutto: trap, rap, melodia, rock leggero, ballate, brani sanremesi e qualche novità.

Una fra tutte? La coppia Patty Pravo e Briga, che ha saputo fondere due stili diversi, così come due generazioni diverse. Lei resta una divina senza tempo, basta solo la sua presenza, ancor prima della sua voce, per trasformare una canzone in un’opera d’arte. E poi Briga, che finalmente conosciamo fuori dal contesto dei talent, per apprezzarne voce, carisma, presenza scenica e una bellezza che lo trasformerà in una delle nuove icone della nostra musica.

C’erano poi Irama, a cui va dato atto di avere un brano potenzialmente da podio, che si spartirà quasi sicuramente con Einar, Ultimo, Nek e Il Volo (anche loro sempre più da brutti anatroccoli, a bei cigni). Impossibile non citare Loredana Bertè, che con la sua chioma blu elettrico, il suo spirito miracolosamente ringiovanito, in una ritrovata forma fisica eccellente, ha messo a segno un punto a suo favore in questo Sanremo.

Per la stampa, il premio della critica potrebbe andare a Daniele Silvestri (qualcuno ipotizza il podio anche per lui), o a Simone Cristicchi, i due cantautori seri (e bravi) del Festival 2019.

ANDREA IANNUZZI

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