
Peppone Calabrese: chi è il volto amato di Linea Verde
Peppone Calabrese: chi è il volto amato di Linea Verde
Di origini potentine, ha conquistato il pubblico italiano con l’amore per il nostro territorio.
Giuseppe Calabrese, meglio conosciuto come “Peppone”, è entrato da anni nelle case degli italiani con la sua solarità e il suo fare affabile e sempre sorridente. Amante del Bel Paese, delle tradizioni e dei sapori Made in Italy, è promotore di diverse iniziative volte alla promozione delle nostre eccellenze. Originario di Potenza, dopo la maturità si sposta a Siena per frequentare la facoltà di Giurisprudenza. Lo abbiamo incontrato per scoprire di più sul conduttore di Linea Verde, così apprezzato dal pubblico italiano.
Da Potenza ti sposti a Siena per studiare Giurisprudenza. Che significato ha per te questa città?
“Siena per me è una città che porterò sempre nel cuore. Grazie a lei sono accaduti una serie di eventi che mi hanno fatto cambiare strada rispetto al percorso di studi intrapreso. Ricordo che tutti i giorni passava sotto casa mia e vicino al bar dove mi ritrovavo con i miei amici un Professore Universitario, il quale si meravigliava di come potessi conoscere tutte quelle persone senesi. Decise di affidarmi un progetto esterno per il Centro Nazionale di Ricerche a cui lavorai per circa sette anni e parallelamente a quello, continuai a coltivare le mie amicizie con i senesi, in particolare con gli Alfieri di contrada Beppe e Franco. Ho avuto l’onore di ricevere il battesimo nella Contrada della Chiocciola, per me è stata davvero una grande emozione, forse uno dei momenti più belli della mia vita.”
Sappiamo che hai fondato un’Associazione solidale, ce ne vuoi parlare?
“Dopo gli anni a Siena sono andato a Roma, per poi tornare a Potenza. Lì ho continuato a coltivare la mia passione per il cibo, l’antropologia del cibo, la sostenibilità, ma soprattutto la reciprocità. Così ho deciso di fondare Potentialmente Onlus, con cui facciamo tantissime attività benefiche e di solidarietà. Alcune delle iniziative portate avanti con la nostra realtà sono state aiutare una cooperativa di persone con disabilità, in Africa con diversi progetti su scuole, ospedali e agricoltura sostenibile, abbiamo fatto volontariato nel post terremoto di Aquila e molto altro. Siamo sempre in attività per aiutare il prossimo e per sensibilizzare le persone ad aiutarsi e a coltivare il valore della comunità.”
Come approdi alla televisione?
“Per caso e per una serie di coincidenze del destino che mi hanno portato verso questo cambio di percorso. A Potenza ho un locale che si chiama Cibò, in cui propongo tutti piatti del territorio e della tradizione. Nel mio ristorante mi piace intrattenere gli ospiti cantando, ballando, ma soprattutto trasmettendo gioia di vivere. Un giorno incontro questa persona che viene a mangiare al mio ristorante, il giorno dopo doveva ripartire per Roma, così come anche io. Così facciamo il viaggio insieme e, successivamente, lui torna diverse volte a mangiare. Diventiamo buoni amici, senza sapere molto l’uno dell’altro, se non condividendo la passione per il calcio, lui per la Lazio, io per il Potenza. Dopo 4/5 mesi mi arriva una telefonata da parte della Prova del Cuoco, non ci credevo. Pensavo fosse uno scherzo. Invece era tutto vero. Mi presentai al colloquio e mi presero come inviato per il programma per la parte street food. E sapete chi gli aveva dato il mio numero? Proprio quella persona di cui non sapevo assolutamente nulla, ma con cui era nata una bellissima amicizia. Angelo Mellone, attualmente vice direttore di Rai 1. Poi da lì ha avuto origine tutto, dopo la Prova del Cuoco sono approdato a Linea Verde, prima come co-conduttore e ora come conduttore del programma.”
Con Linea Verde hai girato tantissimo. Quale meta ti ha colpito particolarmente?
“Ci sono dei posti da Nord a Sud che trasmettono un’energia particolare, luoghi in cui senti davvero la forza pregnante della natura e di chi ci abita. Si percepisce la simbiosi tra la natura e le comunità che ci abitano. La nostra bella Italia è costellata di questi luoghi e uno di questi si trova in Sardegna, più precisamente nel Golfo di Oristano. Si tratta delle Rovine di Tharros, un parco archeologico spettacolare. Qui si trova una lingua di terra dove, se guardi a sinistra, vedi il mare sempre mosso dal Maestrale e la natura incontaminata. Se dirigi lo sguardo a destra, vedrai una realtà completamente diversa: qui il mare è calmo perché le montagne inibiscono il Maestrale e vedi la civiltà, sia moderna che antica con le sue rovine. Questa lingua di terra termina poi con una collina, in cima alla quale si trova un castello.”
Qual è il cibo più strano che hai provato durante i tuoi viaggi?
“Non si tratta del cibo più strano, bensì di quello che più mi fa innamorare della nostra bella Italia: sono i tortelli di zucca con gli amaretti e la frutta candita che si mangiano a Mantova. Per me questa ricetta rappresenta la fusione di più culture, quella romano-barbarica con quella mediterranea, ma anche di come la cucina si possa evolvere in base a quello che è l’estro dei nostri cuochi, che hanno il dovere di essere ambasciatori dei nostri prodotti e meno showman.”
Sei anche docente di un’Accademia, ce ne vuoi parlare?
“L’Accademia è Incibum a Salerno, dove insegno antropologia del cibo e mi occupo di sensibilizzare i giovani a valorizzare gli agricoltori, la sostenibilità e il concetto di un’economia basata sui prodotti del territorio. Credo sia fondamentale spettacolarizzare di meno e concentrarsi sulla sostanza, sul dare la possibilità ai piccoli produttori di fare impresa per far sì che i nostri borghi continuino a vivere floridi e a tramandare i mestieri della tradizione alle nuove generazioni. Questo è quello che cerchiamo di trasmettere anche con Linea Verde e che faccio concretamente con il mio locale Cibò. Da me non esistono fornitori esterni, sono tutti produttori locali con prodotti a km 0. Non tiriamo i costi per permettere ai piccoli produttori di fare impresa e di mantenere l’alta qualità.”
Il viaggio dei sogni e che non hai ancora fatto?
“Mi piacerebbe tantissimo andare in Giappone a vedere la fioritura dei ciliegi, penso sia un’esperienza straordinaria.”
Progetti futuri?
“Come avrete potuto ben vedere sono una persona che si lascia trasportare dal destino, non amo pianificare. Come dicevano gli Antichi Greci Panta Rei – Tutto scorre. E così faccio anche io.”
A cura di Rossella Di Pierro
Una vita piena di bollicine a tutti!