
Nina Moric parla del figlio: “è uguale al padre, salvatelo!”
Nina Moric chiede aiuto e lo fa attraverso le IG Stories. Disperata rivela che suo figlio non sta bene ma, essendo maggiorenne, non può intervenire.
Chiede l’aiuto dei follower perché, secondo lei, il ragazzo è come il padre e… andrebbe curato!
«Ha la psicosi transitoria acuta – dichiara accorata Nina Moric – Salvatelo!». Parole disperate che la modella croata grida attraverso il web, nel tentativo di salvare il suo Carlos. Da madre – precisa – si vergogna di un appello del genere ma non sa cosa fare. Racconta che il figlio non ha il telefono e nessuno, dalla parte paterna, le risponde. «Se non prende i farmaci associati all’analisi comportamentale cognitiva – aggiunge – sarà la sua fine! Vi prego, aiutatemi, mio figlio ha bisogno! Per favore…».
CHIEDE DI FERMARE L’EX MARITO
Essendo maggiorenne, la Moric non può chiamare le Forze dell’Ordine, ma qualcuno che ha umanità – sottolinea – deve fermare Fabrizio Corona! «Siete stati in tanti a essere truffati da lui! Purtroppo chiedo la sua carcerazione! Carlos deve essere salvato!». Nina, dunque, implora i follower… chiedendo loro di fermare Corona. Ci tiene poi a difendere il figlio: «Carlos non deve essere criticato! È solo vittima del male che deve essere fermato! Che io sia bruciata, ma lui deve essere salvato! Fabrizio Corona in galera o in un posto lontano da lui!».
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PER LEI NON È MAI STATO UN PADRE
Non paga, Nina continua dicendo: «Abbiamo bisogno di voi, so che chiedo troppo, ma voglio soltanto la sua libertà a costo della mia morte. Fabrizio Corona non è mai stato un padre. Non lo sto condannando, ma mi dispiace perché non sarà mai in grado di accettare la felicità di Carlos. Fabrizio Corona si merita l’ergastolo! Non l’ho mai detto prima, ma è così».
LEI NON PUÒ FARCI NULLA
Carlos – spiega infine più nel dettaglio la donna – soffre di psicosi transitoria acuta. La scorsa estate il ragazzo sarebbe stato seguito in una clinica svizzera. Ora deve proseguire con la cura farmacologica ma anche con quella psichico terapeutica, attraverso un programma comportamentale/cognitivo. Quando non prende i famaci – avverte la Moric – diventa ingestibile. L’appello si chiude poi con un momento di resa… Nina, infatti, conclude dicendo: «Ma alla fine io cosa posso fare se il figlio è uguale al padre? Scusatemi».
A cura di Laura Farnesi
Una vita piena di Bollicine a tutti!