
MIRIANA TREVISAN E LE MOLESTIE DI GIUSEPPE TORNATORE: VERITÀ O SCIACALLAGGIO?
MIRIANA TREVISAN SAREBBE STATA DENUNCIATA. TUTTI COLORO CHE LEI HA CITATO NELL’INTERVISTA RILASCIATA A VANITY FAIR, SI SONO RIBELLATI E, DOPO LE SMENTITE, AVREBBERO SPORTO QUERELA
Miriana Trevisan sarebbe stata denunciata da Giuseppe Tornatore per gravi calunnie. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma fonti vicine all’uomo parlano di certezze. Il caso è noto: la ex subrette di Non è la Rai in un’intervista a Vanity Fair ha raccontato di essere stata pesantemente molestata anni fa dal regista premio oscar per Nuovo Cinema Paradiso.
Sulla scia del caso Weinstein, e su quella di molte attrici italiane che adesso si svegliano dopo 20 anni per ricordarsi di aver subito ricatti sessuali da parte di produttori e persone di potere, anche lei ha pensato bene di tornare a far parlare di se chiamando in causa Tornatore e non solo in questa vicenda.
A Miriana però è andata male. La ribellione degli additati è cominciata. Una querela per lei, se vera, equivarrebbe a un omicidio, poiché alcuni passaggi di quell’intervista, come per esempio “lo so che è la mia parola contro la sua” (riferendosi al regista) le costeranno molto cari. Ma forse uno strillo in copertina vale di più che qualche decina di migliaia di euro per risarcimento danni.
Perché a uno come Tornatore, che resterà nei libri di storia della famosa Academy Awards Americana, e nel cinema italiano, non è che lo metti alla gogna così e poi te la cavi con una smentita da parte di lui. Che ha pensato bene di fare subito. Tutto il mondo del grande schermo è in sua difesa: da Margherita Buy, a Monica Bellucci, fino a Claudia Gerini, anche lei nata nel celeberrimo pomeridiano negli anni ’90 con Miriana, le quali hanno definito il regista un galantuomo.
Ma il maestro non è l’unico che potrebbe aver querelato la Trevisan, anche un altro addetto ai lavori si è subito difeso per quelle che sembrano ricostruzioni appannate.
A DIFFERENZA DI ASIA ARGENTO, SU CUI CI SONO ANCORA DUBBI, STAVOLTA SI È PARLATO DI SCIACALLAGGIO
Mentre per Asia Argento ci sono ancora molti dubbi sulla versione della sua vicenda con Weinstein, per la Tevisan si è parlato subito di sciacallaggio. Anche se il beneficio del dubbio, per dovere di cronaca, ma anche umano, bisogna comunque concederglielo.
Sarà la legge a stabilire se è tutta una trovata pubblicitaria o meno, ognuno di noi si può solo fare un’opinione personale. Come me la sono fatta io. Ma come me la sono fatta anche di alcune sgallettate che si vedono a Pomeriggio 5 e fanno parte del gruppetto di quelle che quando sono state molestate, a detta loro, hanno pensato bene di tacere.
Mentre oggi, chissà perché, visto che il gallo canta, il pollaio gli va dietro (è solo una battuta, eh). Quello che voglio dire è che è troppo facile andare adesso a prendere gli applausi della D’Urso, con una spavalderia spiazzante: ma se hanno tutta sta verve, tutti questi sani principi, tutte appaiono delle grandi guerriere in difesa delle loro idee, possibile che nessuna abbia mai parlato prima? Ma proprio nessuna? Eddai…
Resto dell’avviso che per molte che ci marciano sopra, e che spesso istigano anche comportamenti del genere (che non vanno benedetti, anzi condannati con forza, ma chi istiga è colpevole tanto quanto chi commette), ci rimettono quelle che davvero hanno avuto questi problemi.
Perché quando senti dire che con i presunti molestatori, tali malcapitate ci sono andate a cena a casa, in hotel, in camera, sotto la doccia nude per fare foto o provare le scene di un fantomatico copione, stando anche sdraiate sul letto come mamma le ha fatte, allora questa storia comincia ad apparire la solita bufala all’italiana. Stiamo nel 2017, non dimentichiamocelo.
ANDREA IANNUZZI