MARCO BOCCI VORREBBE ALLARGARE LA FAMIGLIA
MARCO BOCCI VORREBBE ALLARGARE LA SUA FAMIGLIA. IL PROTAGONISTA DI “SOLO” È SEMPRE PIÙ INNAMORATO DELLA SUA LAURA CHIATTI
Il bravo Marco Bocci si rivela al settimanale Vanity Fair. Nell’intervista, l’attore umbro, protagonista della serie “Solo” in onda su Canale 5, ha dichiarato di essere felice con sua moglie, l’attrice Laura Chiatti e di desiderare 5 figli. Bocci ha già due figli: Enea, 1 anno e mezzo, e Pablo, 4 mesi, il suo più grande desiderio e di avere una famiglia numerosa e noi glielo auguriamo.
Marco Bocci lo ammette senza mezzi termini. “Assolutamente, ma allentando un po’ i tempi. Così vicini è una mazzata. Le vede le occhiaie? Non dormo una notte intera da non so quanto tempo”, racconta al magazine.
Dopotutto, avere tanti figli rappresenta il frutto di sacrificio e dedizione in amore. Il desiderio di paternità è insito in lui e, pur essendo spesso impegnato per lavoro, non esita a trascorrere il tempo libero con i suoi pargoli: “Negli ultimi anni il desiderio era sempre più forte, e lo stesso succedeva a Laura. Non abbiamo aiuti particolari, con i figli stiamo noi, ce li portiamo ovunque, e facciamo i turni con il lavoro per non doverli lasciare mai. Lei è una mamma spettacolare, io rappresento la fisicità, quello con cui si fa a botte”, racconta.
La love story con la Chiatti procede a gonfie vele : “L’incontro con Laura è stato meraviglioso e istintivo, ci siamo trovati. Solo dopo ho pensato alle conseguenze mediatiche, ma mi sono detto: chissenefrega. Certo, all’inizio mi arrabbiavo molto quando leggevo cose false su di me, mentre oggi cerco di farmele scivolare addosso. Mi pesa ancora però non poter vivere in maniera riservata come piace a noi”. Uno sfogo sentito, ma che sottolinea la sua forte intelligenza.
Bisogna anche dire che Marco Bocci non rimpiange mai la vecchia vita da ‘scapolo’. Adesso però non riesce a stare troppo lontano dalla sua famiglia: “Nostalgia no, perché quando mi capita di stare una notte lontano dai bambini mi mancano così tanto da sentirmi svuotato”.
A cura di Armando Sanchez
