
MA COME TI VESTI? HOLLYWOOD EDITION
MA COME TI VESTI? HOLLYWOOD EDITION
Oggi seguire la moda ed essere al passo con i tempi è un priorità di tutti, o quasi. Grazie anche alle nuove tecnologie siamo, infatti, sempre aggiornati sugli ultimi trend, sul colore dell’anno, sull’acconciatura all’ultimo grido e così via. Soprattutto i personaggi del mondo dello spettacolo che della loro immagine ne fanno un vero e proprio bigliettino da visita, mostrandosi sempre impeccabili e con abiti all’ultima moda. Ma è stato sempre così? Ebbene NO! Come dimostrato da questa gallery di Madame Le Figaro, settimanale femminile dell’omonimo quotidiano, infatti, non sempre le celebrities sono state abili con i loro look. Ecco quindi per voi degli scatti “Hollywoodiani” che vi faranno, forse, consolare, ed anche un po’ ridere.
Apriamo subito con una giovanissima Julia Roberts, che, seppur sempre bellissima, sfoggia una frangia cotonatissima non proprio invidiabile. Restando in tema di acconciature improbabili, poi, ecco a voi un giovane Tom Cruise con un ciuffo davvero imbarazzante.
E che dire del vestito “petaloso” e dei biondi capelli di Sarah Jessica Parker decisamente non alla “Sex And The City”? Outfit davvero improbabile anche per l’attore Leonardo Di Caprio che, in compagnia della mamma, anni fa, sfoggia un look “non da Oscar”.
Dal tocco hipster ma ugualmente bocciato anche un giovane George Clooney capellone nel 1990. E nella schiera dei “belli e impossibili” ma vestiti malissimo poteva certo mancare Brad Pitt? Eccolo quindi con una camicia di una taglia decisamente sbagliata. Strafalcione, poi, per la pop-star Britney Spears che, nel 1998, deve aver scambiato un evento mondano per la prima comunione. Come avete visto al cattivo gusto nessuno è immune, neanche le giovanissime. Chiudiamo, quindi, con Taylor Swift e Blake Lively che se dovessero rivedersi oggi, siamo sicuri, si metterebbero le mani nei capelli.
Ok, volevamo essere buoni e risparmiarvi queste foto di Anne Hathaway e della famiglia Kardhashian, ma non abbiamo resistito. A voi i commenti.
Michele Di Tommaso