
La scrittrice Melanie Francesca presenta il suo nuovo libro “Il Maestro”
La scrittrice Melanie Francesca presenta il suo nuovo libro “Il Maestro”
Grande successo, alla Mondadori Duomo di Milano, per la presentazione ufficiale dell’opera “Il Maestro” della scrittrice Melanie Francesca, con la presenza di Melania Rizzoli e Patrizia Groppelli
La settimana scorsa, presso la Mondadori Duomo di Milano, si è tenuta la presentazione ufficiale del volume di Melanie Francesca, “Il Maestro”. L’opera della scrittrice poliedrica, edita da Cairo, ha riscosso subito un successo planetario ed è già in ristampa. Alla prima letteraria, con un pubblico quanto mai numeroso, sono intervenute anche l’attivista e politica Melania Rizzoli e la giornalista Patrizia Groppelli a raccontare sapientemente lo scritto. Abbiamo incontrato l’autrice Melanie Francesca per saperne di più sul suo ultimo lavoro di letteratura.
Melanie, di cosa tratta esattamente il tuo nuovo scritto?
“Uno degli argomenti che affronto nell’opera è il periodo di Covid con cui tutti abbiamo dovuto confrontarci negli ultimi anni. Mi sono soffermata sul mondo arabo, in particolare sulla capitale degli Emirati, Abu Dhabi. Lì, il Covid è stato vissuto in maniera molto distopica, eccessiva. Il braccialetto quando scendi dall’aereo, i droni in volo, il passaporto elettronico, il green pass che arriva praticamente subito attraverso un’app creata ad hoc, il vaccino obbligatorio. Ho descritto in profondità l’aspetto progressista dei Paesi arabi che, avendo tanti soldi, non hanno avuto problemi di infrastrutture che sono state efficientissime”.
Qual è stato il giudizio di Melania Rizzoli sul tuo operato letterario?
“Melania Rizzoli è una bravissima giornalista, oltre che un medico. Ha sottolineato gli aspetti sociali e quelli relativi al Covid, al lockdown. Mi ha fatto anche i complimenti. Ha detto che devo continuare a scrivere perché miglioro libro dopo libro. Ha trovato la mia scrittura molto progredita e, soprattutto, molto descrittiva. Mi ha riferito che, leggendo il testo, gli è parso di essere lì, in quei luoghi, proprio durante la lettura”.
Come ha evidenziato la Groppelli, nel libro emerge chiaramente anche un aspetto più peperino…
“Sì, è quello della vita a cinque stelle, quello della carrellata delle domestiche che ho deciso di inserire per alleggerire il testo con humor e un po’ più di freschezza. Ho puntualizzato una sorta di Las Vegas dubaiana, un mondo così particolare che serve ad intervallare i temi profondi come la digitalizzazione progressiva, il transumanesimo e, appunto, il Covid”.
A proposito di digitalizzazione, la protagonista del libro, Anna, ad un certo punto, si proietta nel futuro e scopre un mondo del tutto diverso…
“Sì, ad un certo punto, Anna, la protagonista, si ritrova vecchia, a novant’anni. In quel momento, tocca con mano gli effetti della digitalizzazione cominciata nel 2020, quando si è verificata la quarta rivoluzione industriale. Tutto il lavoro, il modo di essere, le interazioni sociali sono state trasportate nel web. Quindi, nel libro, il 2020 si pone come spartiacque tra un passato spensierato e frivolo e un mondo diverso. Un mondo in cui la digitalizzazione ha prodotto effetti che spaventano”.
Chi è, esattamente, questa Anna del testo?
“Anna è una donna alle prese con un mondo – quello di Dubai – che non riesce a comprendere. Un mondo in cui le mamme, alle 7 del mattino, si recano a scuola col tacco 12. Anna le chiama ‘le fatine dal tacco 12’. E’ un po’ come nella giungla d’alto bordo di Manhattan in cui le donne competono tra loro a suon di borse firmate e tacchi a spillo. La protagonista, quindi, non si riconosce nelle caratteristiche di questa città e si sente molto moglie suppellettile, inutile anche nelle interazioni sociali”.
Qual è la filosofia esistenziale di Anna?
“Si propone come una donna impegnata anche se, in realtà, è una belletta bionda. La sua è una filosofia, un modo di approcciarsi filosofico a quello a cui condurrà, poi, la digitalizzazione. Anna si chiede che sapore avrà la sabbia tra le mani quando diverrà digitale. Anna si spaventa quando vede suo figlio trascorrere ore ed ore a giocare ai videogames. Pensa che la gioventù finirà sempre più per perdere la propria essenza, la propria identità”.
Qual è il messaggio che il Maestro vuol trasmettere?
“Il Maestro dice che siamo tutti anime. Se dimentichiamo di essere anime in un corpo, giocando ai videogames e immedesimandoci in un corpo digitale, in una skin virtuale, allora dimenticheremo per sempre le nostre origini. Dimenticheremo le interazioni umane e l’amore. Durante la presentazione del libro, Patrizia Groppelli ha concluso il suo intervento, citando una frase del Maestro che racchiude e riassume tutto il senso dell’opera. ‘Noi siamo cuore e amore’. Il Maestro cerca di insegnare ai suoi allievi che attraverso l’auto-osservazione si può arrivare a capire le proprie ferite. Attraverso la contemplazione delle proprie ferite, si può risolvere il proprio rapporto con gli altri e, quindi, arrivare ad amare incondizionatamente”.
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a cura di Stefano Di Capua
Una vita piena di bollicine a tutti!!!