La fregatura di avere un’anima: una sfida inaspettata

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La fregatura di avere un’anima: una sfida inaspettata

Inciampare in una parola che sembra innocente

Nel 2024, una delle disgrazie più grandi che può accadere a un abitante del pianeta Terra è di inciampare in una parola che, a prima vista, sembra assolutamente innocua. Una parola di sole cinque lettere: anima. Una piccola trappola che, tuttavia, si rivela un inganno profondo, capace di scatenare riflessioni e sensazioni che nessuno si sarebbe mai aspettato.

Un viaggio che inizia con una terribile collisione

GIACOMO PORETTI © Federico Buscarino 2Il percorso di ogni genitore comincia proprio da quell’inciampo, una collisione che si verifica nel momento esatto in cui una neo-mamma e un neo-papà vengono messi di fronte a una sfida apparentemente insormontabile. “Avete creato un corpo, ora dovete creare l’anima: questa è la frase che segna l’inizio di una battaglia complessa e senza via di fuga. Un viaggio che si trasforma in un combattimento scomodo, urticante, e talvolta doloroso, una lotta con quella singola parola, anima.

I genitori di oggi e le risorse a disposizione

Oggi, i genitori hanno a disposizione un ampio arsenale di strumenti che la modernità offre loro. Possono rifugiarsi nella scienza, nel buon senso, negli ideali borghesi o addirittura nel cinismo. Tuttavia, ad un certo punto, ogni genitore si trova davanti a una scelta inevitabile, un bivio che sembra non avere via di mezzo. Da una parte, c’è la tentazione di costruire un futuro per il proprio figlio che lo veda come influencer, chef, archiatra, archistar, pallone d’oro, CEO. Dall’altra, c’è la possibilità di aiutarlo ad accogliere e apprezzare la bellezza di una realtà già donata, facendolo stupire ogni volta che apre gli occhi.

Rispondere alla domanda più grande: cosa significa avere un’anima?

Alla fine, la vera sfida non riguarda solo la costruzione di un futuro materiale per il proprio figlio, ma soprattutto l’aiuto che gli si può dare per scoprire la meraviglia di possedere un’anima. Il viaggio diventa quindi un processo di riscoperta, dove genitori e figli possono imparare insieme a riconoscere il valore di quella parte immateriale che dà senso alla vita, aprendo gli occhi alla bellezza di esistere.

A cura della Redazione
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Una vita piena di bollicine a tutti!

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