LA BUONA STELLA DI PIERFRANCESCO FAVINO

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LA BUONA STELLA DI PIERFRANCESCO FAVINO.

L’attore romano ha portato a casa nel 2020, premi prestigiosi. L’Academy lo ha scelto come membro degli Oscar 2021.

Pierfrancesco Favino Bollicine Vip

Pierfrancesco Favino

Pierfrancesco Favino s’era dato l’età dei 33 anni, entro cui raggiungere dei risultati nel mondo del cinema, altrimenti avrebbe intrapreso un’altra strada.

Ha superato magnificamente i 50 e ha portato a casa un altro David di Donatello, un Nastro d’Argento. L’Academy lo ha scelto come membro per l’edizione degli Oscar 2021.

Garbato, con quel monociglio Pierfrancesco Favino quando lo inarca manda in visibilio le fan di tutte le età. La strada della sua carriera l’ha spianata da solo a suon di studio e dedizione per l’arte della recitazione. Ha scelto, per esprimere quello che pensa della vita ed entrare nelle vite, delle persone che non incontrerà mai e sono diverse dalla sua.

Chi gli chiede come sceglie i suoi ruoli. Pacatamente risponde che è chiamato dai registi che senza dubbio ritengono il suo fare recitativo camaleontico e intenso. Gianni Amelio durante la conferenza stampa della presentazione di Hammamet, ha esclamato. “Che Dio benedica Favino!”.

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Dove ha dato vita con la sua interpretazione a Bettino Craxi. Uno dei leader più discussi della politica italiana del Novecento. Solo per metterlo sul set, ogni giorno, ci sono volute ben cinque ore al trucco. Sì, la somiglianza è talmente palpabile, che se lo stesso fosse ancora tra noi si darebbe dei pizzicotti sulle gote.

Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti Bollicine Vip

Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti

Del lato professionale conosciamo bene o male quasi tutto, della sfera privata prima di questa quarantena a parte l’essere legato all’attrice e collega Anna Ferzetti. Ha reso Pierfrancesco Favino padre di due splendide figlie.

C’è voluta la questa chiusura forzata per farci conoscere quest’aspetto. In un’intervista ha ammesso come il lockdown gli ha fatto sentire ancora di più l’esigenza di condividere e avere una progettualità libera.

Soprattutto, come tanti, si è messo alla prova uscendo dai suoi ruoli per cimentarsi in quelli casalinghi riscoprendo doti e manualità che pensava di non avere.

Ha colto ogni piccola opportunità del periodo, che l’ha portato a riflettere sulle priorità e le scelte da percorrere in futuro. Quando gli è stato chiesto cos’altro del mondo esterno gli è mancato, ha risposto.

“Il mare e precisamente farsi un bagno, inteso anche come senso di quella libertà negata in quei giorni”.

Oggi, lo vediamo in prima fila insieme ad altri colleghi a prendere le difese del suo mestiere e cercare soluzioni per preservarlo e iniziare a tornare sul set.

Lo scorso aprile, in diretta dalla pagina Facebook di Radio2, insieme alla compagna. Ha spiegato l’importanza d’intervenire e trovare una soluzione per la riapertura delle sale cinematografiche e di riprendere a girare scene anche in esterna. Perché un film non è composto dei soli attori, ma dell’intera troupe, che è dietro alla macchina da presa e rende il risultato della pellicola possibile.

Soprattutto, durante il periodo di chiusura la cultura ha avuto un ruolo e va difeso, oltre ad incoraggiare le nuove leve a studiare e a non temere di affacciarsi al mondo del cinema.

In merito al tema della formazione, lui che ha avuto tra i maestri, Luca Ronconi e Orazio Costa, ammette come gli hanno cambiato la vita.

“E quella valigia di domande mi accompagna ancora oggi, la scuola, la preparazione sono fondamentali perché questo è un mestiere, anche se non sempre viene riconosciuto come tale, e ha le sue specificità, non possono farlo tutti.

Quei tre anni di formazione sono stati decisivi, lo penso ancora oggi che le domande sono dentro di me anche aumentate perché non c’è fine a questo mestiere e all’aspirazione a migliorare sempre”.

A cura di Alice Patti

Una vita piena di bollicine a tutti!

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