ISOLA 2016: UNA START-UP TRA NOIA E NUDITA’

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ISOLA 2016: UNA START-UP TRA NOIA E NUDITA’

Non poteva esserci una start-up peggiore per la nuova edizione de “L’Isola dei Famosi” su Canale 5. Il reality show condotto da Alessia Marcuzzi, nella sua prima puntata, ha deluso molto le aspettative. Non è bastata la presenza di Simona Ventura fra un gruppo di naufraghi più o meno famosi e il rituale balletto di battute degli opinionisti, a dare uno scossone al programma. Nessuna novità, se non questa tanto decantata isla desnuda, in cui un gruppetto di personaggini deve vivere nelle stesse condizioni in cui venne creato l’uomo: nudi. Fra di loro, sono sei, in quattro saranno ammessi nell’Isola principale, dove i concorrenti che la occupano già potranno scegliere ogni settimana di averne uno fra di loro.

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La conduttrice si è più volte ripetuta nelle stesse frasi “a effetto” dello scorso anno, non rendendosi conto che da casa si aveva la sensazione di tanti siparietti trash che alla fine hanno penalizzato la trasmissione, facendole registrare un calo di ascolti (4,4 milioni di spettatori contro i 5 milioni e mezzo della stessa puntata di avvio dello scorso anno, con uno share sceso di almeno 4 punti percentuale). Certo ha comunque vinto il prime-time rispetto alle altre reti, ma c’è il rischio che la colonnina dell’auditel, salvo idee autorali più fresche, la prossima settimana possa scendere ancora. La formula non ha per ora convinto, si è percepita a tratti noiosa: tra prove di abilità estreme usate come esca acchiappa suspance da subito, continui collegamenti con i desnudos (non ci si può esprimere, per galanteria, di fronte all’ironia malconcepita delle tre Eva presenti su quella spiaggia nudista) e doppi sensi a volontà si è perso lo spirito selvaggio dell’Isola e la competitività iniziale fra il cast. Doveva essere tutto nuovo, almeno così si era promesso in conferenza stampa. Ma alla fine l’unico elemento di diversità dall’edizione 2015 è quello di spogliare più concorrenti, cercando nel nudo un sensazionalismo al limite della tolleranza.

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E ci si chiede: allora che senso ha poi che la conduttrice, con la sua immancabile risata da eterna teen ager, con tanto di spacco vedo non vedo, continui a parlare di fascia protetta e inviti i concorrenti, spogliati dei loro indumenti, a fare attenzione? E a scandalizzarsi se scappa una chiappa di troppo, manco il pubblico fosse intontito e non si rendesse conto che non c’è proprio nulla di naturale? Siamo solo all’inizio, questo è vero. Per cui tutto può cambiare, ma se il trash dovesse vincere la partita sul buon gusto è facile pensare che il pubblico si disamori di un format che, permetteteci di dirlo, in mano a Simona Ventura conduttrice era tutta un’altra cosa. 

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