Intervista a Gene Gnocchi: i mille volti del comico italiano

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Intervista a Gene Gnocchi: i mille volti del comico italiano

Dagli esordi a Zelig fino ai progetti attuali, Gene non smette mai di stupire

Istrionico, artista a tutto tondo, nato per il palcoscenico. Dagli esordi a Zelig agli innumerevoli programmi televisivi, Eugenio Ghiozzi, in arte Gene Gnocchi, è una colonna portante dell’intrattenimento italiano a tutto tondo. Sì, perché non ha fatto innamorare il pubblico soltanto con la sua innata verve comica, ma ha saputo conquistarlo anche con le sue doti teatrali e musicali. E non solo, in pochi sanno del suo passato da calciatore, di cui ora resta la sua grande passione che porta nei salotti sportivi. Conosciamo meglio in questa intervista l’uomo dai mille volti artistici.

Ciao Gene, ci parli del tuo nuovo progetto musicale?

“Insieme a mio fratello Charlie, abbiamo deciso di raccogliere i nostri cento più grandi insuccessi musicali e di realizzare un cofanetto per farli ascoltare al pubblico. Con l’acquisto del cofanetto, abbiamo abbinato anche una bottiglia di vino, una t-shirt e un buono pasto da consumare nel ristorante di mio fratello minore. Abbiamo scelto come data di uscita del cofanetto il prossimo 2 giugno.”

Gene e Charlie Gnocchi – I nostri più grandi insuccessi

Sappiamo anche che stai scrivendo un libro, di cosa si tratta?

“Sto scrivendo un’Enciclopedia del tennis, ovviamente in chiave ironica, che dovrebbe uscire verso metà giugno prossimo. Nel libro è elencata tutta la terminologia tecnica del tennis e i nomi dei giocatori, il tutto rivisitato in chiave comica. Ho intenzione di presentare il libro in tutti i circoli tennistici che lo vorranno e mi offrirò per giocare ogni volta un’ora a tennis con il giocatore più valido del circolo.”

Ti ricordi del tuo debutto a Zelig? Com’è nata la passione per la comicità?

“Sono sempre stato abbastanza portato per la comicità. Anche quando da ragazzo giocavo a calcio, sono sempre stato molto scherzoso con i miei compagni. Poi, portai il mio primo monologo come provino a Zelig e da lì iniziai a pensare che questo sarebbe potuto diventare il mio lavoro. Fui notato subito da Gaspare e Zuzzurro per la trasmissione Emilio, un programma che ricordo con tanto affetto, dove ho lavorato con Teo Teocoli, Faletti, Silvia Orlando e tutti i grandi della comicità. Da lì la mia carriera ha preso il volo e ho lavorato in tantissimi programmi televisivi, tra cui Scherzi a parte, Striscia la notizia e Mai dire Gol.”

Di tutte le esperienze che hai avuto, qual è quella che ti è piaciuta di più?

“Dal punto di vista artistico, quello che mi piace di più in assoluto è salire sul palco e vedere la reazione del pubblico ai pezzi che porto in scena. Invece, dal punto di vista professionale, mi è piaciuto molto ai miei esordi il sodalizio artistico con Teo Teocoli e, più avanti invece, lavorare con Simona Ventura. Con Teo Teocoli abbiamo fatto tantissimi programmi, tra cui Il gioco dei 9, Vicini di casa, Mai dire Gol e Scherzi a parte. Eravamo una coppia artistica molto bella, la stima che proviamo l’uno dell’altro non è mai cambiata negli anni. Invece gli otto anni a Quelli che il calcio con Simona Ventura sono stati altrettanto un’esperienza bellissima. Simona è stata una compagna di lavoro fantastica, ha sempre avuto un rispetto estremo per la mia professionalità, lasciandomi sempre carta bianca su tutto.”

Gene Gnocchi e l’amicizia con Teo Teocoli

Un’altra costante molto importante della tua vita è il calcio. Che ruolo gioca nella tua vita?

“Il calcio è sempre stata la mia vita sin da bambino. Se mi dicono che non faccio ridere, non mi offendo. Ma se mi dicono che non so giocare, allora mi offendo tantissimo. Da ex calciatore, sono passato poi a partecipare in numerose trasmissioni sportive. Sai, si finisce sempre per prendere in giro e scherzare su cose che si amano e che si conoscono bene, come per me è il calcio.”

Com’eri da bambino?

“Sono stato un bambino molto fortunato perché ho avuto dei genitori meravigliosi. Mio padre e mia madre sono stati due persone fantastiche e poi soprattutto ho sempre fatto ciò che sognavo. Mio padre mi ha sempre insegnato che nella vita è meglio non avere rimpianti e di fare sempre ciò che si sente dentro. Questo è un grande insegnamento che ho sempre portato con me e che ho cercato anche di trasmettere ai miei figli.”

Come definisci il tuo rapporto con la politica?

“Mio papà era un sindacalista della CGIL, quindi ho vissuto tutte le lotte sindacali che lui ha fatto a Parma quando c’erano i rinnovi dei contratti di lavoro con le grandi aziende. Il riferimento è sempre stato quindi mio padre, che si è sempre schierato dalla parte dei più deboli. Ho un’estrazione di sinistra che mantengo, anche se ormai ritengo che la politica sia estremamente cambiata. Bisognerebbe tornare a una politica che pensa meno a se stessa e più al bene del Paese.”

Attualmente sei anche impegnato in teatro. Come si chiama lo spettacolo?

“Lo spettacolo si intitola Se non ci pensa Dio, ci penso io. Si tratta di uno spettacolo comico scritto da me, in cui per tutto il tempo cerco di mettermi in contatto con Dio attraverso una radio per trovare delle risposte sui grandi problemi che affliggono la Terra. Il prossimo 13 maggio porteremo lo spettacolo a Grugliasco, in provincia di Torino, e poi abbiamo in programma una serie di date in giro per l’Italia.”

Gene Gnocchi in Se non ci pensa Dio ci penso io

A cura di Rossella Di Pierro

Una vita piena di bollicine a tutti!

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