Giulia De Lellis: il tempo è il miglior amico

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Prima odiava la sua pelle, era il suo peggior nemico. Poi, Giulia De Lellis ha imparato ad accettarla e a conoscerla. Ora lancia la sua linea skincare!

È già sold out la linea skincare dell’influencer romana Giulia De Lellis. Prodotti nati dopo aver tanto sofferto per via dell’acne.

Era il 2020 quando, sul red carpet del Festival di Venezia, nonostante un make-up “ad hoc”, Giulia De Lellis mostrava, “ob torto collo”, anche una forte infiammazione sulla pelle del viso. Da allora il suo nome è spesso stato associato all’acne. Ma lei per prima,  va detto, ha iniziato a parlarne apertamente, diventando così una sorta di icona italica di un nuovo movimento: quello della “skin positivity”.

Un rapporto di amore e odio

«Sono rimasta sconvolta da quel clamore, non pensavo che l’acne potesse fare tanto scalpore – racconta ora Giulia De Lellisanche perché è un problema quotidiano che riguarda tante persone e io ne parlavo già da tempo sui social, mostrando la mia pelle senza filtri». Un rapporto di amore ed odio il suo, una storia di accettazione che, ora, si declina nel lancio di un brand tutto suo: Audrer.

Audrer, la linea di Giulia De Lellis

«Per me Audrer è un luogo che lentamente si sta facendo conoscere. È il posto dove vai quando vuoi sentirti bene. E spero che diventi un vero e proprio punto di riferimento». Giulia De Lellis racconta che, a distanza di quasi 20 anni, ricorda, come fosse oggi, l’odore della cipria di sua amata nonna. Un profumo di violetta misto a cose buone, rassicuranti. «L’idea di creare una linea di skincare non può che arrivare da un sentimento profondo».

Ci lavora dal 2016

«Ci lavoro dal 2016 – prosegue Giulia De Lellisda quando ho iniziato a condividere con semplicità quello che facevo. In una prima fase, quando la mia pelle era tranquilla, abbiamo formulato alcuni prodotti. Poi, la mia pelle è cambiata. E così anche le mie esigenze. Ho sempre provato tutto sul mio volto. Quando l’acne si è aggravata e ho iniziato una serie di cure, non ho più potuto testare niente. È nata la voglia e l’esigenza di creare prodotti per pelli miste, ma abbiamo rallentato la produzione».

L’anagramma di ardeur, ardore

«Non è un brand giudicante, ma è inclusivo. Partiamo dal nome. Sono ossessionata dagli anagrammi – rivela Giulia De Lellisfin da quando sono piccola. Audrer è l’anagramma di ardeur, ovvero ardore, passione. L’ispirazione francese è dovuta a una sera magicamente indimenticabile vissuta con il mio team a Parigi. Il pack è un omaggio all’antica pasticceria del posto».

Il tempo è il miglior amico della pelle

«A livello comunicativo abbiamo usato la frase “Cherry on top”, perché i prodotti non sono altro che la ciliegina sulla torta su qualcosa che è già perfetto così: noi stessi. Con le creme e i sieri, però, si può arrivare alla migliore versione amplificata di sé». E per spiegare ancora meglio cosa abbia ispirato il progetto, Giulia De Lellis aggiunge: «Tutto il brand è stato condizionato dalla mia pelle. Prima la odiavo, era il mio peggior nemico. Poi, ho imparato ad accettarla, a conoscerla. Ho capito che la pelle ha bisogno di tempo. Sembra banale e semplice, ma il tempo è il miglior amico della pelle».

Sentirsi sbagliata

Giulia De Lellis, dunque, ha iniziato a convivere, accogliendola, la sua condizione, dandole il giusto peso e non facendosi più condizionare nella quotidianità proprio da quella imperfezione, in maniera sincera e non solo a uso e consumo dei social per diventare una sorta di paladina. «Non credo che uno per forza si debba sentire bene solo perché la società ti fa capire che vai bene così. All’inizio non mi riconoscevo e hanno cercato di farmi sentire sbagliata perché non apprezzavo comunque il mio riflesso».

I modelli della sua campagna pubblicitaria

Qualcuno ha fatto notare che nella campagna pubblicitaria sono mostrati visi perfetti. Giulia De Lellis risponde così: «I modelli che hanno partecipato alla campagna hanno diversi tipi di pelle. Tra questi, tre compresa me, soffrono di acne. Gli ho chiesto se nei video volevano mostrarsi con il trucco o senza e ognuno di loro ha scelto liberamente. Anche io mi mostro struccata in alcuni video e in altri no».

Il suo non è un brand giudicante

Dunque, come già detto prima, nessuna ipocrisia, la sua accettazione è sincera. «Le foto che abbiamo utilizzato per i lanci sono più patinate. Volevo che rimandassero a una dimensione magica. E volevo comunicarlo a tutti con degli scatti che mi facessero sentire a mio agio. Non mi sento ancora oggi a mio agio a posare per campagne così importanti senza trucco. E il mio brand è come me, non è giudicante». E per chiudere, mandando una sorta di frecciatina ai suoi “haters”, Giulia De Lellis confida: «Se ti trucchi non va bene, se non ti trucchi non va bene uguale. Non voglio più nascondermi. Ed è liberatorio. Soffrire di acne non è una vergogna, ma non è un problema da sottovalutare. Basta dare giustificazioni su come ognuno di noi vive il rapporto con il proprio riflesso. Sarà solo nostro merito trasformarlo nel nostro personalissimo “cherry on top”». Noi concordiamo!

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A cura di Laura Farnesi

Una vita piena di bollicine a tutti

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