
Flavio Briatore: Nathan farà il cameriere!
Nathan non riceverà favoritismi dal padre. Per affermarsi dovrà lavorare duro, esattamente come Flavio Briatore ha fatto in gioventù.
Flavio Briatore afferma che suo figlio Nathan Falco non potrà godere di nessun vantaggio derivante dal suo status. Partirà dal basso… Anche se i fatti, al momento, sembrerebbero non sostenere la teoria. Il ragazzo, infatti, ha 12 anni, è già stato nominato CEO!
A seguito di quella che sembrava una “gaffe”, Flavio Briatore è “corso ai ripari” spiegando cosa intendesse con le sue parole. L’imprenditore, per chi non lo sapesse, aveva affermato che i figli dei falegnami dovevano seguire le orme dei genitori piuttosto che frequentare l’università. Per l’esattezza: «L’altro giorno sono andato da un falegname. Noi ci ritroveremo tra vent’anni dove non ci saranno più falegnami, muratori o gente che fa controsoffitti, perché oggi mandano i figli a scuola e all’università». Affermazione che, come è facile immaginare, è stata comprensibilmente mal digerita da molte persone.
Sui libri solo per far contenti i genitori?
Ecco dunque la spiegazione. Flavio Briatore, in realtà, non voleva spingere nessuno a lasciare gli studi ma voleva solo incoraggiare i giovani a lavorare. Soprattutto se non hanno un progetto professionale specifico da realizzare o se sono chini sui liberi solo per far contenti i propri genitori. Dunque… se l’attività svolta in famiglia è soddisfacente, perché non dare una mano portandola avanti ed evitando situazioni di disoccupazione una volta finito il percorso di studi?
Se non si hanno aspirazioni… meglio andare a lavorare
«Il mio ragionamento non è stato compreso – commenta Flavio Briatore – Non metto in discussione lo studio. Quando si finisce quel percorso di studi, se un giovane ha delle aspirazioni tipo diventare medico, ingegnere o avvocato fa benissimo a proseguire con l’università. Se invece non ha alcuna ambizione particolare e frequenta l’università solo per compiacere le aspettative dei genitori, questo è sbagliato e dico che è meglio che vada a lavorare».
Ha fatto anche cose che non gli piacevano
Va detto che Flavio Briatore stesso non ha portato avanti la “tradizione di famiglia” (i genitori erano maestri di scuola elementare) e tantomeno ha brillato negli studi (è stato bocciato due volte, in seconda e in terza superiore) ma si è costruito un percorso professionale tutto suo, lavorando sodo, da sempre. «Io ho fatto geometra. Ragioneria era troppo complicata perché non ho mai avuto grande predilezione per i calcoli. Una volta presa la maturità mi sono subito voluto inserire nel mondo del lavoro facendo anche cose che non mi piacevano, ma era importante iniziare. Abitando in un piccolo paesino di montagna, ho fatto il maestro di sci, poi il cameriere, vendevo e affittavo case, ho venduto assicurazioni».
La fortuna di Flavio Briatore è frutto di tanto sudore
«Prima c’era fame di lavoro, ambizione. Cosa che oggi non vedo in troppi giovani. Non sono nato ricco. La mia ricchezza me la sono costruita lavorando». E, ora che Flavio Briatore non solo è un affermato imprenditore ma anche un padre, proprio parlando del figlio, memore delle esperienze personali fatte in passato, ha affermato che anche Nathan dovrà iniziare dal basso nonostante la fortuna di essere nato in un contesto più che agiato. Ricordiamo però che il giovane, poco più che adolescente, è già stato nominato CEO quando aveva solo 12 anni, affermandosi come uno degli imprenditori più giovani al mondo. Con il papà ha anche già lanciato un brand tutto suo… Una “piccola contraddizione” tra parole e fatti?
Nathan pronto per il collegio
Suo figlio Nathan Falco, dunque, nato dal matrimonio ormai finito con Elisabetta Gregoraci, se vorrà far parte dell’azienda di famiglia, stando almeno alla teoria di papà Flavio Briatore, dovrà prima acquisire competenze pratiche per aspirare poi ad assumere un ruolo manageriale. «Ha finito quest’anno la terza media. Inizierà il liceo che farà in collegio dove ci sarà anche una parte di food and beverage che potrà fornirgli le competenze per continuare il mio lavoro».
E dopo il liceo… subito a lavorare!
«Sia chiaro – sottolinea Flavio Briatore – partirà da zero come tutti, facendo il cameriere. È fondamentale se vuole un giorno diventare manager, partire dal basso come ho fatto io nella mia vita. Indipendentemente dalla sua posizione sociale, dopo il liceo viene a lavorare da me. Comincerà a fare il cameriere, non farà il padrone. Poi, dopo 6-7 anni, se merita farà il padrone». C’è da chiedersi cosa ne pensa Nathan…
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A cura di Laura Farnesi
Una vita piena di bollicine a tutti