FILIPPO ROMA: DA MORALIZZATORE A DIFFAMATORE

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FILIPPO ROMA L’INVIATO DELLE IENE, CONDANNATO A VERSARE 62 MILLA EURO
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CONDANNATO FILIPPO ROMA DELLE IENE: HA DIFFAMATO CAIRO EDITORE IL “MORALIZZATORE” DOVRA’ PAGARE 62 MILA EURO

E’ nei guai Filippo Roma. E con lui anche il programma “Le Iene”. Il tribunale di Milano ha condannato per diffamazione l’inviato del popolare programma di Italia 1, noto al pubblico anche come Il moralizzatore”. Motivo: nel 2013, con tre servizi Tv, Roma accusò due settimanali di Cairo editore,Nuovo” e “Diva e donna“, di aver pubblicato interviste inventate. Accuse infondate, secondo la giustizia. La casa editrice Cairo reagì a quelle trasmissioni con una querela, sostenendo di avere le prove che le interviste contestate erano vere. Roma è stato condannato per diffamazione a una multa di 1000 euro e al pagamento delle spese legali delle parti civili (9 mila euro). Inoltre dovrà versare provvisionali importanti alle parti offese: 30mila euro a Riccardo Signoretti (direttore di “Nuovo”), 10mila euro a Angelo Ascoli (direttore di “Diva e donna”), 8mila euro a Cairo Editore e 4mila euro alla giornalista Antonella Silvestri (autrice di due delle interviste contestate). In totale dovrà sborsare 62mila euro. Assolti l’ex direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi, e l’autore del programma Davide Parenti per “non aver commesso il fatto“, assieme ai personaggi che, sempre secondo il Tribunale, si sarebbero prestati a rilasciare dichiarazioni utili al servizio della iena perché il “fatto non costituisce reato”.

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Fra di loro Gigi D’Alessio, Vanessa Incontrada ed Elenoire Casalegno. La notizia è stata data dall’agenzia Ansa. Questa vicenda giudiziaria crea un pericoloso precedente nella storia nella popolare trasmissione: per un programma la cui finalità è quella di smascherare furfanti, accendere i riflettori su vicende e persone che si approfittano del prossimo o di atti delinquenziali questa sentenza è come una macchia nera. I legali della Cairo Editore, sempre secondo quanto riportato dall’Ansa, avevano ipotizzato durante il dibattimento che i servizi televisivi di Filippo Roma avessero come scopo ultimo quello di attaccare un editore concorrente e non quello di produrre un’inchiesta su un tema ritenuto di rilevante interesse. Non si sa ancora se Filippo Roma farà ricorso in appello, né se le stesse Iene parleranno dell’accaduto durante la prossima puntata.

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