FILIPPO BISCIGLIA: PERDONARE UN TRADIMENTO SI PUO’‏

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Gli ottimi risultati di ascolto che quest’anno “Temptation Island” ha portato a casa, sono anche merito suo. Filippo Bisciglia, 39 anni, romano, per il terzo anno consecutivo ha condotto il reality show di Canale 5, con quella giusta freddezza e determinazione che occorrono per riuscire a domare le emozioni e le reazioni di alcune coppie, sei per l’esattezza, che hanno partecipato a questo format mettendo alla prova i loro sentimenti. Sono state separate per 21 giorni, i fidanzati da una parte e le fidanzate dall’altra, e hanno dovuto condividere questa sorta di vacanza, in un posto splendido in Sardegna, il Resort Is Morus Relais in provincia di Cagliari, con trenta fra tentatori e tentatrici, che ce l’hanno messa tutta per sfasciare le storie d’amore dei protagonisti. 

“Temptation Island” è un programma che mette a dura prova i sentimenti. Perché secondo lei una coppia sente l’esigenza di parteciparvi?

La maggior parte sono ragazzi, e pensano di andarsi a vivere un’esperienza divertente, in un posto bellissimo. Oltre a questo però prendono parte al programma per mettere veramente alla prova i loro sentimenti. Quest’anno ho notato una cosa, sia le fidanzate che i fidanzati quando si trovavano di fronte al falò per osservare quello che stavano facendo le loro dolci metà, esclamavano: “Non lo riconosco proprio” oppure  “non la riconosco proprio”. E’ sbagliato secondo me, la verità è che nessuno dei partecipanti aveva mai visto il suo lui o la sua lei in quelle circostanze, nessuno si è mai trovato di fronte il proprio partner mentre si approccia con altri ragazzi. Questo è lo scopo di “Temptation Island”.

Magari più che non li hanno riconosciuti, forse non li conoscevano proprio.

E’ probabile, perché loro si conoscono in tutti i frangenti della vita, ma di coppia. Diverso è quando ognuno resta solo, ed è quello che devono capire, ovvero come si comportano di fronte alle tentazioni.

Quindi possiamo dire che “Temptation Island”, da questo punto di vista, è un esperimento sociologico?

Assolutamente si, è proprio così.

Fra i concorrenti avete scelto coppie che stanno insieme da parecchi anni, ed è sorprendente come poi di fronte alle tentazioni alcune di loro siano cascate come birilli.

Purtroppo rispecchia un po’ quella che è la realtà. Se quattro o cinque amici andassero in vacanza, da soli, in un villaggio, e trovassero ragazze come le nostre single, sarebbe difficile resistere no? Perché un giorno ci parlano, il giorno seguente anche, il terzo ci riparlano, poi c’è un approccio e a quel punto non cascarci diventa un’impresa.

E in tutto questo i sentimenti che fine fanno?

No attenzione, nella maggior parte dei casi (a Tempation ndr) non è che sia scattato un sentimento nei confronti della ragazza o del ragazzo single. Secondo un mio umile parere può esserci stata un’attrazione fisica, che è differente. Non dico che sia sempre così, ma ribadisco che in diverse occasioni è quello che può essere successo.

Il format prevede che a ognuno venga mostrato un video che documenta ciò che il partner sta facendo, e quasi mai è qualcosa di piacevole. Avendo già la consapevolezza di quello che stava mostrando, come ha affrontato il momento?

Mi è capitato più di una volta in questi anni di avere paura. Sapevo quello che stavo facendo vedere alle fidanzate o ai fidanzati. E in diverse occasioni gli abbiamo mostrato immagini davvero pesanti. In quei precisi istanti ho pensato che mi sarei preso un calcio o uno schiaffo, un “tronchetto” per dirla alla romana. Invece il loro comportamento è stato l’opposto di quello che temevo. Solo qualche parolaccia.

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Un esempio?

Ci fu un caso in cui, nella prima edizione, a una delle protagoniste, Vittoria (Magagnini), facemmo vedere le immagini del suo fidanzato in approccio con una tentatrice. Da casa non si vedeva molto, mentre a lei vennero mostrate le riprese integrali. Scene da rimanere senza fiato. Ecco, mentre osservava il video, pensavo a come avrebbe reagito alla fine, e avevo timore che mi aggredisse. Ma rimase bloccata, annuiva solo con la testa, nulla più. D’altra parte ogni reazione è soggettiva.

Tra i fidanzati e le fidanzate, chi è di solito più aggressivo?

Le ragazze. Al 100%. I ragazzi non mostrano subito le loro reazioni al falò quando si confrontano con me, le vediamo successivamente nei confessionali, ma soprattutto una volta rientrati nel villaggio. Mentre le fidanzate invece si infervorano subito, appena presa visione del video.

Che caratteristica deve avere un perfetto tentatore?

Io penso che sia più importante, specialmente per i tentatori maschietti, saper parlare e saper entrare nel cervello delle donne che si trovano di fronte. Non serve per forza il belloccio fatto con lo stampino, le ragazze che ci fanno? Poi se oltre a queste qualità ci sono quelle estetiche, è ancora meglio. Invece le tentatrici giocano molto sul fisico, perché si sa, gli uomini sono attratti immediatamente da quello. 

Ci sono state delle differenze nel programma rispetto alle edizioni precedenti?

La differenza rispetto al passato, è che le coppie partecipanti erano più consolidate, si partiva dai 2 fino ai 7 anni di rapporto sentimentale. Fatta eccezione per Ludovica Valli e Fabio Ferrara, che invece erano usciti da poco dal loro percorso a “Uomini e Donne”.

E’ più difficile per le coppie famose partecipare, o lo è per tutti?

E’ uguale per tutti. Non c’è differenza.

Tra l’altro da poco sono saliti all’altare Emanuele D’Avanzo e Alessandra De Angelis, che proprio a “Temptation Island” avevano avuto una piccola crisi.

Si sono sposate due coppie che si erano “separate” dal programma. Sonia Carbone e Gabriele Caiazzo uscirono ognuno per i fatti propri nel 2014, ed Emanuele e Alessandra lo scorso anno al primo falò avevano rotto il loro legame. Solo in seguito, quando li abbiamo fatti rincontrare, hanno lasciato i rispettivi villaggi mano nella mano. Quando ci si rende conto di quello che si sta perdendo, della persona che si ha vicino, trionfano i sentimenti. Il tradimento vero secondo me, anche se in questo caso la Camassa non è d’accordo (ride), avviene se ci si organizza una vita parallela: scambio di messaggi, appuntamenti, un rapporto vero e proprio.  La scappatella, non vorrei far cascare il mondo, se si sta insieme da tanto tempo, secondo me tecnicamente può essere perdonata.

La trasmissione potrebbe essere rinnovata con qualcosa di nuovo per il prossimo anno?

Io farei assistere entrambi, fidanzate e fidanzati, al falò. Si creerebbe molta più tensione guardando i video, e ci sarebbero reazioni immediate. E’ un’idea che mi è venuta in mente, senza sapere che in qualche Paese estero dove va in onda Tempation già lo fanno.

Venendo a lei, ormai con Pamela Camassa formate da tempo una delle coppie più belle dello spettacolo. Che cosa le piace maggiormente di lei?

Pamela è una persona semplice nella vita quotidiana, molto sportiva, con la tuta, pantaloni larghi, scarpe da ginnastica. Ma quando si sistema per andare a una cena, o a un appuntamento serale, mi fa paura per quanto è bella. E’ perfetta, stupenda. Poi la sua forza è la sua umiltà. Una ragazza bravissima, dolcissima, non ha grilli per la testa e infatti sta con me. Lei avrebbe potuto avere chiunque, ma ha scelto Filippo. Da quello si capisce chi è Pamela Camassa.

Tutto perfetto, non litigate mai?

Per cavolate, davvero. Le nostre litigate durano due minuti. E siccome litighiamo molto raramente, quando succede alla fine ci viene perfino da ridere.

Non pensate mai al grande passo?

Ancora no, ma siamo insieme da nove anni, è come se fossimo già sposati.

Ho letto che lei vorrebbe avere dei figli, che genitori sarebbero Filippo e Pamela?

Io un padre super apprensivo, quasi malato. Controllerei perfino se respirano durante la notte. Non so come vivrei inizialmente la mia veste paterna, ma sarei ansiosissimo. Poi mi abituerei, e cercherei di diventare un buon genitore. Pamela invece non saprei, perché in questo momento non ci pensa minimamente alla maternità. Ma sono convinto che sarebbe una mamma dolcissima, proprio com’è lei di carattere.

Di solito com’è la giornata tipo di Filippo e Pamela?

Se non siamo impegnati per lavoro, facciamo colazione insieme, cuciniamo e stiamo tantissimo tempo davanti alla Tv. Siamo patiti di televisione, e guardiamo tutti i programmi che esistono. Poca vita mondana e tanto amore. Un po’ di sport, io gioco a tennis. E ogni tanto gioca anche Pamela, quando non è impegnata in qualche corso di recitazione.

Una cosa che le ha sempre voluto dire e che non le ha mai detto?

Non c’è, le dico sempre tutto. Qualsiasi cosa sia, anche se brutta, gliene parlo. Subito, senza girarci intorno. Questa è la nostra forza.

 

Andrea Iannuzzi

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