EMANUELE FASANO: DALLA STAZIONE DI MILANO ALLA “CORTE DI ELISABETTA”

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Emanuele FasanoUn giorno come tanti Emanuele Fasano, 20 anni, figlio d’arte (suo padre Franco è un cantautore, noto per aver scritto molte canzoni di Mina, Drupi, Fausto Leali e per aver partecipato a tanti Festival di Sanremo) si trovava in partenza per Roma dalla stazione di Milano Centrale.  Il suo treno era in ritardo (ma guarda che novità trattandosi di treni), che fare? Di bar l’imponete struttura ferroviaria ne ha tanti, ma a lui di consumare caffè e brioche non interessava. Passeggiando di qua e di la si è trovato di fronte a se un pianoforte, uno di quelli che le Fs (come già in altre località europee hanno fatto) ha collocato nella stazione del capoluogo lombardo. Fasano a quel punto si è seduto e ha cominciato a intonare una melodia straordinaria. Lui è un musicista vero, conosce lo strumento come un pilota il suo aereo. Il suono del piano ha attirato inevitabilmente l’attenzione dei passanti. Una magia musicale ha fatto per doversi minuti  da colonna sonora in un posto solitamente assordante per via dei treni in partenza e in arrivo e per il caos della gente.

Emanuele Fasano

Ma quelle note hanno incantano tutti. Fra di loro c’era il regista Alberto Simone (noto per aver diretto molte serie tv come “Linda e il Brigadiere”) che, evidentemente stupito e rapito da quella sinfonia, ha ripreso  l’esibizione di Fasano con il suo cellulare e successivamente ha messo in rete il video. E questo video in poco tempo ha cominciato a circolare su Facebook, tra like e condivisioni, ed è arrivato a raccoglie addirittura più di 4 milioni di visualizzazioni. In molti hanno pensato che il pezzo che suonava il giovane musicista fosse una composizione di Einaudi; in realtà si trattava di un brano realizzato dallo stesso Emanuele Fasano dal titolo “Non so come mai”. Emanuele-FasanoDa quel momento per lui, oltre agli attestati di stima giunti da tutto il mondo, sono fioccate anche moltissime proposte di lavoro, arrivate anche dall’Inghilterra. Può sembrare una favola e invece è la sua storia. Perché il talento vero, quando c’è, prima o poi ripaga l’artista. In un momento in cui il web rischia di essere un problema per il mondo della canzone e della musica, almeno in questa occasione ha avuto il potere di rendere giustizia a un vero fenomeno. Sarà giovane, sarà figlio d’arte, ma per questo regalo del destino non può che fare un plauso a se stesso. Ringraziando la sua genialità e anche la buona sorte (che non guasta mai).

Andrea Iannuzzi

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