Egg Freezing, un approfondimento da parte di IVI

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Egg Freezing, un approfondimento da parte di IVI.

La Clinica IVI, ci fornisce un approfondimento sul tema dell’egg freezing.

Nelle ultime ore si parla molto dell’egg freezing. Ieri abbiamo trattato l’argomento prendendo spunto alla notizia. Secondo cui la top model Bianca Balti ha congelato i suoi ovociti.

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Egg Freezing, un approfondimento da parte di IVI

Egg Freezing, un approfondimento da parte di IVI

Abbiamo ricevuto numerosi riscontri e di seguito vi segnaliamo quello a cura della Clinica Ivi. Oltre a vantare 65 cliniche in nove paesi del mondo. Continua la ricerca e dò supporto a milioni di donne che si ricolgono per il congelamento degli ovocidi.

Oggi si cerca una gravidanza in età sempre più avanzata, per diverse motivazioni, sociali ed economiche. Rispetto al resto d’Europa in Italia le donne affrontano la prima gravidanza più tardi: l’età media nel 2018 era pari a 31,2 anni.

Grazie però ai grandi passi avanti fatti dalla scienza, le donne hanno adesso la possibilità di conservare la propria fertilità in modo da poter decidere il momento più opportuno per avere un bambino, come scelta informata e cosciente verso la maternità.

“Nel nostro Paese, in cui l’età media delle donne alla nascita del primo figlio è la più alta in Europa, è in aumento il numero di donne over 40 che decidono di diventare madri, sia in Italia sia all’estero. Spiega la Dott.ssa Daniela Galliano, medico chirurgo in ginecologia, ostetricia e medicina della riproduzione, Direttrice della clinica IVI di Roma.

Tuttavia tutto questo conferma che le donne non hanno perso il desiderio di maternità ma, semplicemente, spesso sono “costrette” a rimandarlo. La preservazione della fertilità è una sorta di rivoluzione sociale. Le donne hanno la possibilità di compiere una scelta consapevole e informata per il loro futuro. Hanno il potere di controllare il proprio tempo biologico e possono godere di autonomia riproduttiva. Perché attraverso queste tecniche è possibile prevenire una vera e propria patologia – come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – che è l’infertilità.”

Esistono diverse malattie che possono compromettere il futuro riproduttivo di una donna. Come i processi neoplastici, endometriosi, malattie autoimmuni o interventi chirurgici per tumori benigni. Tutti questi casi possono ridurre o compromettere totalmente la fertilità e pertanto rendere difficile il concepimento.

La preservazione della fertilità consiste in una serie di tecniche che permettono alle donne di “conservare” la propria fertilità, in modo da poter decidere il momento opportuno per avere un bambino. La tecnica più comune per la preservazione della fertilità è la cosiddetta vitrificazione degli ovociti. Chiamata comunemente egg freezing. Questa tecnica permette di congelare a -196° gli ovuli per utilizzarli successivamente. Quando la donna deciderà, di posticipare la propria gravidanza, se la desidera, in un momento più opportuno della propria vita. Attraverso la preservazione della fertilità le donne possono effettuare una scelta informata e cosciente verso la maternità.

Grazie a questa tecnica, vengono mantenute intatte le proprietà fino al momento dello scongelamento, con tassi di sopravvivenza molto elevati. Attualmente questi tassi si aggirano sul 95% in pazienti giovani (<35 anni), di gran lunga superiori a quelli delle tecniche di congelamento convenzionali.

Soprattutto, gli ovuli possono essere mantenuti congelati per tutto il periodo desiderato, pertanto non esistono limiti di tempo. La vitrificazione inoltre non influisce negativamente sui tassi di successo dei trattamenti procreativi dato che i gameti mantengono la stessa qualità di cui disponevano nel momento in cui sono stati preparati per la conservazione. I tassi di successo con gli ovuli previamente vitrificati sono simili a quelli ottenuti con ovuli freschi, ovvero non sono stati sottoposti a un processo di congelamento e scongelamento.

Qual è esattamente l’iter sa seguire?

“Il primo passo è prenotare una visita con uno specialista in fertilità – afferma la dott.ssa Galliano – che spiegherà bene la tecnica e richiederà alcune analisi, sulla base delle quali si deciderà il trattamento da seguire. in Italia è possibile accedere alle tecniche di preservazione della fertilità solo a seguito di una valutazione medica che riconosca un obiettivo rischio di infertilità. Una volta appurato ciò, il trattamento inizia con il ciclo mestruale, momento in cui si inizia la stimolazione ovarica della paziente. La durata della stimolazione oscilla dai 10 ai 12 giorni e consiste nella somministrazione di iniezioni di ormoni che stimolano lo sviluppo di molteplici ovuli all’interno di ciascun ovario. Il ginecologo di fiducia realizza un esauriente monitoraggio attraverso una serie di ecografie e analisi del sangue. Quando gli ovuli raggiungono numero e dimensioni desiderati, si somministra una dose di ormoni hCG in modo da indurre l’ovulazione e si programma il prelievo ovarico, che verrà realizzato 36 ore dopo. L’aspirazione degli ovuli si realizza in sala operatoria e con anestesia in modo che la paziente non provi alcun fastidio. Il procedimento di prelievo, che dura circa 15-20 minuti, consiste nell’accesso alle ovaie attraverso la cavità vaginale; da qui si aspirano gli ovuli, che vengono raccolti in cannule in modo da poterli trasferire in laboratorio di fecondazione in vitro, dove verranno vitrificati.”

E’ fondamentale fare informazione sull’importanza sociale data dalla possibilità di congelare il tempo quando la donna ha una fertilità maggiore, quindi prima dei 35 anni, e del valore aggiunto dato dal fatto che le donne possono scegliere in maniera più consapevole quando diventare madre, senza dover vivere il percorso come un arresto forzato delle proprie vite o come la costante scelta tra carriera e famiglia

A cura della Redazione

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