DR.LUCA DI TOLLA: IL GONFIORE ADDOMINALE

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LUCA DI TOLLADR.LUCA DI TOLLA: IL GONFIORE ADDOMINALE

Il Dott. Luca Di Tolla opera nel settore della nutrizione e dello sport. E’ un Biologo – Nutrizionista.

Si è laureato in Scienze Biologiche presso l’ Università’ degli Studi di Napoli Federico II e successivamente in Alimentazione e Nutrizione Umana presso l’Università degli studi di Milano con una tesi sul “dispendio energetico nel gioco del calcio”.

Ha conseguito anche il diploma nazionale di preparatore atletico, si occupa di “Nutritional Sport Consultant” seguendo numerosi atleti tra cui calciatori in diverse categorie sia professionistiche che dilettantistiche ed è consulente nutrizionale di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo.

Ha praticato diversi sport tra cui l’atletica leggera a livello agonistico.

Il gonfiore addominale

Colpisce quasi il 10% degli italiani e maggiormente le donne.

Viene percepita una costante sensazione di pienezza che può derivare, nella maggior parte dei casi, da un accumulo di liquidi o aria nell’intestino.

Per quanto riguarda gli uomini, invece, la causa della pancia gonfia è quasi sempre un eccesso di adipe che si concentra nella zona del ventre, con conseguente fastidioso gonfiore.

 I sintomi e le cause

Molte persone, lamentano un rigonfiamento addominale,non riescono a respirare profondamente e il tutto dopo i pasti dovuto al gas prodotto in eccesso dal processo di digestione di alcuni cibi (come i legumi o la frutta consumata a fine pasto).

Le origini del disturbo sono il transito intestinale lento, il sovrappeso e le intolleranze alimentari. In tutti questi casi il problema è legato prevalentemente a uno stile alimentare non corretto (pietanze particolarmente elaborate e salate, bevande gassate o un eccesso di zuccheri,poca acqua etc.). Anche le fluttuazioni ormonali derivanti dal ciclo mestruale, lo stress prolungato nel tempo e alcuni farmaci, come antidepressivi, antinfiammatori e antibiotici,possono gonfiare l’addome. Infine,dietro la pancia gonfia potrebbero nascondersi altre patologie comuni come la colite,la gastrite e il colon irritabile, ma anche l’intolleranza al lattosio, al lievito e la celiachia. Ecco perché, in ogni caso, il consiglio è di fare una visita dal gastroenterologo per escludere che si tratti di un problema più serio come il colon irritabile  o un’altra malattia infiammatoria intestinale da non trascurare.

Quali cibi preferire

Verdure preferibilmente cotte; frutta lontano dai pasti; cereali e derivati (pane, pasta ecc.) semintegrali o raffinati (biologici è meglio); pesce, carni bianche, uova; legumi  (con moderazione e solo se tollerati), yogurt, tè verde.

Quali cibi evitare

Latte,formaggi e cibi molto grassi in genere; dolcificanti (sorbitolo, mannitolo e prodotti che li contengono, per esempio le gomme da masticare senza zucchero); fibre in eccesso (troppi cibi integrali e verdure crude); alcolici, caffè e bibite gassate. Evitare di associare tipi diversi di proteine (latte e carne, uova e formaggio, pesce e legumi).Evitare di combinare differenti varietà di carboidrati (semplici e complessi come zucchero e pasta o uva e pane, banana e pane).

I consigli

 L’anice contrasta efficacemente i gas intestinali, il tè di Giava è utile contro il grasso addominale, mentre l’alloro potenzia l’azione delle due erbe precedenti migliorando anche la digestione.

Evitare di mangiare sempre gli stessi alimenti. Sulle nostre tavole compaiono spesso gli stessi ingredienti/cibi e molto spesso,non ce ne accorgiamo: frumento (pane,pasta,cracker,grissini,biscotti e prodotti da forno vari),latte e derivati (formaggio,yogurt,burro,panna),cibi lievitati o fermentati (prodotti da forno dolci e salati,formaggi),sale (salumi, formaggi, ancora prodotti da forno ecc.), zucchero e così via. E sono proprio questi i peggiori nemici della nostra linea e del nostro addome, in quando provocano facilmente accumuli di adipe e gonfiori. Al contempo bisogna stare molto attenti al rischio diabete, ipercolesterolemia, dislipidemia, ipertensione e sovrappeso.

Un programma alimentare che risolva il problema della pancia gonfia deve quindi prendere in considerazione la riduzione del consumo di questi cibi, non la loro eliminazione totale, ma una rotazione nel corso della settimana: i cibi “incriminati” possono così essere assunti in momenti predeterminati e sempre con moderazione.Ricordiamo, inoltre, che l’assunzione di alcuni cibi purché tollerati,può favorire la risoluzione del problema. Tra questi, l’ananas (antifermentazioni), l’avena (antirritativa della mucosa), il finocchio (antispastico e antimeteorico), il limone(antifermentazioni), la mela (antisettica,antifermentazioni e utile per l’intestino), il mirtillo (antifermentazioni) e il peperoncino (antifermentazioni e antisettico).

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Dott. Luca Di Tolla

Biologo – Nutrizionista

Nutritional Sport Consultant

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