COSTANTINO DELLA GHERARDESCA: DA GIOVANE HO SUBITO LA DIPENDENZA DALLE DROGHE
COSTANTINO DELLA GHERARDESCA SI RACCONTA: DALLA DIPENDENZA DA DROGHE, ALL’AMORE, AI DIRITTI CIVILI
In une recente intervista rilasciata a La Stampa, Costantino Della Gherardesca ha fatto una pesante dichiarazione. Il conduttore di Pechino Express avrebbe fatto uso di droghe quando era giovane. A distanza di tempo, oggi conduce un’esistenza tranquilla, tra TV e altri piacevoli impegni, non dimenticando però l’atroce dipendenza nella quale era finito. Nell’occasione ha parlato anche delle nozze e delle adozioni gay.
“Ho vissuto delle esperienze forti, da ragazzino mi sono drogato – ha dichiarato Costantino – A trent’anni ero già adulto. Diciamo che quel che non ti uccide ti rende più forte, però perdi interesse per molte cose. Oggi sono un uomo noiosissimo: non fumo, non bevo, faccio sesso solo se non fa male e così via”. Per fortuna le droghe sono ormai un triste ricordo e tutto fila per il verso giusto. Anche la trasmissione di Raidue sta ottenendo lo share meritato, pertanto il suo impegno è stato lautamente ricompensato.
“Non sono nemmeno fidanzato“, ha aggiunto durante l’intervista. “Una relazione è come un lavoro– ha spiegato – Il fidanzato bisogna cercarlo, trovarlo, educarlo. Non ho tempo. Il mio sogno è sempre l’emiro ricchissimo che mi fa fare una vita da favola. E poi gli arabi sessualmente non sono molto impegnativi”.
Inoltre, Costantino Della Gherardesca fa riferimento al suo consenso per il matrimonio gay: “Sì per un fatto di equiparazione di diritti. Detto questo, oggi l’attivismo gay è del tutto diverso da quello del passato. Foucault aveva torto. Perché pensava che i gay avrebbero convertito gli etereo alla libertà sessuale. Invece è successo il contrario. Oggi gli omosessuali sono ipnotizzati dalla famigliola perfetta americana, tutti alti biondi e con i denti bianchissimi”. E per quanto riguarda le adozioni aggiunge: “Favorevolissimo! Molto più importanti del matrimonio. Qualcuno mi deve spiegare perché una donna single non possa salvare un bambino dall’orfanotrofio”.
Parole degne di una persona intelligente (e oggi ne abbiamo davvero bisogno).
A cura di Armando Sanchez