CLAUDIO BAGLIONI E QUELLA RIVOLUZIONE DI SANREMO CHE PASSA ALLA STORIA

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CLAUDIO BAGLIONI, RICONFERMATO DIRETTORE ARTISTICO DEL PROSSIMO FESTIVAL DI SANREMO, HA DECISO DI ELIMINARE LA GARA FRA I GIOVANI DURANTE LE GIORNATE DELLA KERMESSE. UN CAMBIO DI ROTTA CHE MODIFICHERÀ PER SEMPRE LA STORIA DI QUESTA MANIFESTAZIONE

Claudio Baglioni ha un merito. Non è quello degli ascolti, perché nell’albo d’oro di Sanremo ci sono edizioni ben più seguite della sua (nonostante il plebiscito registrato lo scorso anno). Il cantautore romano è un vero innovatore. E, una volta riconfermato direttore artistico della manifestazione, ha spiazzato tutti: cantanti, discografici e la stessa Rai.

MONTE

Nel suo primo Festival ha voluto bandire tutti gli ospiti stranieri, fatta eccezione per Sting. Ma nel suo secondo Sanremo la rivoluzione è ben più sorprendente. Dopo decenni, sparirà infatti la gara fra i giovani. Proprio quei giovani su cui Pippo Baudo (e non solo) aveva puntato molto, e che hanno dato vita a nomi come Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Irene Grandi, Arisa e tanti altri.

A partire da febbraio 2019 non sarà più così. Le nuove proposte si sfideranno nel classico Sanremo Giovani, in programma a dicembre in diretta su Raiuno da Villa Ormond nella Città dei Fiori, e solo il vincitore assoluto potrà cantare fra i big del festivalone. Era dal 1984 che gli emergenti venivano affiancati ai colleghi già famosi.

SENZA I GIOVANI CI SARANNO TANTI BIG IN PIÙ IN GARA

Sicuramente questo passo darà più potere e importanza alla trasmissione delle nuove proposte di dicembre, e su febbraio darà licenza a Baglioni di poter arruolare qualche big in più. In fondo il direttore artistico non l’ha mai nascosto: alcuni artisti erano rimasti fuori dalla sua rosa di preferenze nel febbraio scorso, poiché c’era un numero di presenze e andava rispettato.

Per cui stavolta davvero troveremo tante ugole d’oro pronte a darsi battaglia all’Ariston, anche perché grazie al successo del Sanremo 2018, dove Baglioni ha reso elegante e raffinato un evento che spesso era caduto nel trash, le richieste di partecipazione (anche da parte di cantanti di peso) sono aumentate.

Se questo è il mood ci si domanda come potrà stupirci ancora, visto che al Festival mancano 6 mesi. 6 mesi in cui, è il caso di dire, tutto potrà accadere.

ANDREA IANNUZZI

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