CIRO TORLO: UN MISTER ITALIA IN AMERICA

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INTERVISTA A CIRO TORLO

ciro-torloCiro Torlo, nato nel 1987 sotto il segno del cancro, modello professionista. Fisico atletico e carattere riservato. Inizia la sua carriera con i concorsi di bellezza, uno su tutti MISTER ITALIA 2011, dove viene proclamato vincitore. Insegue da anni il sogno della moda, ha già collezionato esperienze lavorative sia in Italia che all’estero, dove ha collaborato con numerosi brand di fama internazionale. Attualmente si è trasferito a Miami, negli Stati Uniti, sia per perfezionare la lingua inglese che per approfondire le sue esperienze lavorative. Rilascia una piacevole intervista per Bollicine Vip.

Come è iniziata la tua esperienza nella moda?

Non ero neanche maggiorenne, quando insieme ad un amico al terzo anno di superiori e alla sua mamma, ci mettemmo in un treno per Roma. Iniziammo a leggere annunci, raccogliere informazioni sulle agenzie più forti, quelle dove magari altri amici più grandi già lavoravano. Nessuno dei due aveva la ben minima idea di cosa fosse il mondo della moda, scartavamo tutti coloro che ci chiedevano soldi, anche perché non c’erano quelle possibilità economiche ed era giusto capire come funzionasse prima di investire dei soldi, come in qualsiasi business o industry! Chiamavamo tutte le agenzie a tappeto da Roma in su fino a Milano. Chiesi consigli ad altri ragazzi che incontravamo nelle nostre esperienze e così è iniziata la mia avventura. 

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Cosa ricordi dei tuoi primi concorsi di bellezza?

Sono dei trampolini di lancio, esperienze che vanno vissute, dove se veramente hai qualcosa da proporre e sei intelligente puoi fare buone amicizie e/o finire nell’occhio di persone che potrebbero in qualche modo connetterti a realtà più grandi. Quello quello che ricordo e che mi ha dato più soddisfazioni è “Mister Italia” . Mi sono sempre divertito durante i concorsi, in quelli ovviamente dove c’era un ambiente sano e professionale.

ciro-torloHai fatto varie esperienze internazionali, una in particolare a Miami negli Stati Uniti, spiegaci nei dettagli come è andata?

Vivo negli Stati Uniti da quasi tre anni, la mia scelta è stata determinata dalla qualità di vita, divertimento, ospitalità e possibilità che gli USA offrono a chi ha grandi sogni. Attualmente lavoro con una delle agenzie più importanti. Non è stato facile e  non era più come andare a Roma o Milano, le difficoltà avevano un sapore diverso. Conoscendo poi altri colleghi mi sono accorto di aver iniziato anche tardi a viaggiare. Colleghi appunto che mi raccontavano di aver girato il mondo dall’età di 15 anni! Mi sono trovato a parlare con ragazzi e ragazze che effettivamente ti davano la carica giusta per capire che se vuoi davvero qualcosa devi andare a cercarla da solo.

Sei stato anche in Asia?

Ho passato diversi mesi a Singapore, un posto meraviglioso. Lì ho girato lo spot per il brand ASUS. Mi sono divertito molto, facevo dai 3 ai 10 casting al giorno, ma qualche volta me ne perdevo qualcuno tra il caos, le stradine, i food-street e qualche volta anche qualche ragazza. L’Asia offre molto, infatti conto di ritornarci presto per visitare le Filippine e la Thailandia, che ho mancato per mia scelta. 

Hai un look molto maschile e determinato. Come mai questa scelta?

Diciamo che non faccio nulla per esser quel che sono, non è quindi una scelta. Ho un fisico atletico perché fin da piccolo faccio sport e non potrei mai smettere di farlo, anche per una questione di equilibrio mentale. Spesso si cambia Look a seconda poi dei posti anche dove lavori. A Miami per esempio sono ammessi i fisici fitness, maschi latini con muscoli ben in vista (con o senza barba non fa differenza). In Asia invece nelle convocazioni ai casting venivano richiesti modelli magri e senza barba. Bisogna esser versatili, innovativi, rispondere alle esigenze dei clienti, lasciarsi modellare anche tante volte… Dopotutto e’questo il bello del mestiere! 

Cosa non rifaresti del tuo percorso professionale?

ciro-torlo Certi errori in questo lavoro sono inevitabili. Soprattutto per chi come me ha iniziato senza la minima idea di quello che stava intraprendendo, senza sapere a cosa andasse incontro e soprattutto a chi riferirsi. In realtà è solo imparando a mie spese e impegnandomi a capire quali strade giuste intraprendere, con i tanti “squali” che ci sono e ne inquinano l ‘ambiente, ho capito in quale acque dovevo muovermi. Quello che ho fatto di giusto o di sbagliato mi ha portato ad esser quello che sono oggi. E attenzione… Non parlo solo dal punto di vista professionale, ma mi riferisco alla mia personalità; come dicevo prima non si va da nessuna parte senza quest’ultima.

Qual’è il tuo sogno nel cassetto?

Mi sono trasferito negli Stati Uniti con il desiderio di studiare come attore e diventare un professionista. Spero con tutto il cuore di riuscire in questa mia avventura, che a dire il vero già mi ha portato belle soddisfazioni. Sarà sempre entusiasmante vivere e fare esperienze diverse che in un modo o nell’altro ci arricchiscono, ci emozionano e ci colorano la vita.

A cura di Armando Sanchez

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