Chiara Ferragni: il suo pandoro è beneficenza o solo marketing?
L’influencer e l’azienda dolciaria Balocco lanciano il pandoro griffato Chiara Ferragni per sostenere un ospedale ma Selvaggia Lucarelli precisa come starebbero in realtà le cose
Il sito dell’azienda afferma che, grazie al pandoro Chiara Ferragni, si sosterrà l’ospedale Regina Margherita. Una parte del prezzo di ogni dolce venduto andrà dunque in beneficienza? Selvaggia Lucarelli sostiene che non sarà proprio così.
Selvaggia Lucarelli, nel suo articolo/inchiesta parla di una “triste storia di un’operazione commerciale mescolata confusamente ad un’iniziativa benefica, una di quelle storie che sarebbero passate solo per un’azione buona, pensata da gente buona e sostenuta da utenti ancora più buoni e invece è molto altro”. A chi o cosa si sta riferendo? Ma al lancio del super stilosissimo pandoro firmato Chiara Ferragni.
UN PANDORO CON LO ZUCCHERO A VELO TUTTO ROSA!
La giornalista riassume la storia raccontando che ai primi di novembre l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco lanciano il nuovo prodotto, l’ennesimo brandizzato dalla 35enne. Fiocco rosa, bustina di zucchero a velo dello stesso colore e uno stencil per riprodurre sulla cima del dolce natalizio per eccellenza il logo della moglie di Fedez: il suo inconfondibile “occhio”.
LA DELICATEZZA DEL PANDORO BALOCCO SI UNISCE ALL’ESTRO CREATIVO DI CHIARA FERRAGNI
Non solo un’operazione di marketing ma anche un mezzo per fare beneficienza. Selvaggia Lucarelli, infatti, riporta quel che si può leggere sul sito dell’azienda. “Balocco presenta il pandoro Chiara Ferragni per sostenere l’ospedale Regina Margherita. La delicatezza del pandoro Balocco si unisce all’estro creativo di Chiara Ferragni. Balocco e Chiara Ferragni sostengono la ricerca contro i tumori infantili, finanziando un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino”. A completare il tutto, per una buona pubblicità sui media tradizionali e quelli social, anche gli hashtag creati “ad hoc”: #pinkchristmas.
LA STESSA INFLUENCER HA PROMOSSO L’INIZIATIVA SUI SOCIAL
Insomma, il lancio del pandoro si lega soprattutto alla nobile iniziativa benefica, e gli internauti assicurano che acquisteranno la golosità proprio per sostenere i bambini, la ricerca e l’ospedale. Come la stessa Lucarelli dice, è tutto un: “Che bravo Balocco, che brava Chiara Ferragni”. La stessa influencer promuove e conferma personalmente la nobile azione postando una foto sulla sua pagina Instagram con l’immagine del Pandoro e queste parole a corredo: «Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Abbiamo creato un pandoro limited edition e sosteniamo insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Sono davvero fiera di questa iniziativa…».
I PRIMI DUBBI DI SELVAGGIA
A Selvaggia Lucarelli, però, si accende una lampadina quando proprio in quel post di Chiara Ferragni nota l’hashtag #adv, quello che si usa per specificare che il contenuto è sponsorizzato. Insomma, retribuito! Rileggendo poi le poche righe ufficiali di Balocco sul sito, si accorge che la faccenda non è chiarissima. Da nessuna parte, infatti, l’azienda specifica in che modo sia collegata la vendita del prodotto alla donazione. «Si dice “Balocco e Chiara Ferragni sostengono la ricerca contro i tumori infantili, finanziando un percorso di ricerca blabla”. Fine. – scrive la 48enne – Non una parola su ricavi e percentuali. Mi accorgo che sui social qualcuno comincia a domandarsi quanto andrà in beneficenza e quanto resterà all’azienda e che la scarsa trasparenza nella comunicazione desta qualche perplessità».
SI INIZIA A PARLA “SOLO” DI DONAZIONE
Non solo… Chiara Ferragni pubblica anche alcune storie dichiarando, tra le altre cose, di voler regalare il pandoro anche al suo team. E anche lì si evince la presenza dell’hashtag #adv. Selvaggia Lucarelli, dunque, telefona all’ufficio stampa Balocco, ricevendo una spiegazione che lei descrive come sconcertante. Queste le parole: «Non c’è una diretta proporzione tra il numero di pandori venduti e la quota che viene destinata al progetto. Ferragni e Balocco hanno deciso insieme il destinatario della donazione e Balocco ha fatto una donazione al Regina Margherita. Poi detta tra noi si è voluto sottolineare la sinergia di intenti tra i due soggetti ma a tutti gli effetti è una donazione di Balocco».
NESSUNO SA QUANTO ELARGIRANNO
In pratica, la Lucarelli scopre, sempre riportando le parole dell’ufficio stampa, che Chiara Ferragni ha un suo compenso da Balocco, che il tutto, dunque, è solo e unicamente un progetto commerciale… per il resto, se lei ha poi donato qualcosa di sua sponte… nessuno può saperlo. Così come non sa quanto Balocco stesso elargirà.
SELVAGGIA CONTINUA A INDAGARE
Non paga, Selvaggia chiama anche l’ufficio stampa dell’ospedale Regina Margherita di Torino per chiedere in cosa consisterebbe la donazione di Balocco all’ospedale relativa alla produzione di Pandoro firmata Chiara Ferragni. Questa la risposta: «Ho letto dell’iniziativa ma non l’ho seguita in prima persona. Dal punto di vista mediatico è partita da Balocco, non da noi». La Lucarelli spiega poi quel che avrebbe scoperto e viene messa in contatto con la dottoressa Franca Fagioli che ha seguito direttamente il progetto come ospedale.
UNA CONVERSAZIONE “NERVOSA”
La dottoressa Fagioli – sempre stando alla testimonianza di Selvaggia Lucarelli – afferma: «La donazione non è ancora avvenuta perché riceveremo la cifra alla fine di questa campagna di raccolta fondi con la vendita di questo pandoro». La 48enne chiarisce nuovamente che, almeno stando a certe evidenze, la campagna in cui è coinvolta Chiara Ferragni non sarebbe una raccolta fondi. Insomma, non è che più pandori vengono venduti e più soldi verranno donati. In sintesi, Balocco non donerà una percentuale del ricavato dalla vendita ma farà una sua donazione A quel punto, riferisce ancora la giornalista e giudice di “Ballando con le Stelle”, la conversazione inizia a farsi un po’ nervosa e dopo qualche altra battuta termina.
UN GIGANTESCO EQUIVOCO…
“La conclusione – scrive Selvaggia Lucarelli – è che questa operazione è un gigantesco equivoco generato da una comunicazione insufficiente da parte dell’azienda e di Chiara Ferragni e da un intento evidentemente commerciale mescolato maldestramente a un’iniziativa benefica. Il risultato è un’ottima operazione commerciale per Chiara Ferragni (perché ha chiuso un remunerativo contratto con Balocco), ma soprattutto reputazionale, perché un accordo con compenso è scambiato da molti per una generosa opera di beneficenza”. Attendiamo ora una possibile risposta chiarificatrice da parte di Chiara Ferragni e Balocco. Noi ci sentiamo di parafrasare lo slogan dell’azienda… Fate i buoni!
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A cura di Laura Farnesi
Una vita piena di bollicine a tutti