“CHIARA FERRAGNI HA COPIATO I MOON BOOT: RISARCIRÀ IL GRUPPO TECNICA”

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“CHIARA FERRAGNI HA COPIATO I MOON BOOT: RISARCIRÀ IL GRUPPO TECNICA”.

Arrivata la sentenza del Tribunale di Milano: Chiara Ferragni ha copiato i Moon Boot.

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Quindi risarcirà il gruppo Tecnica. L’influencer aveva messo sul mercato i suoi snow boots prodotti da tre aziende: Mofra Shoes di Barletta, la Diana Srl e la Serendipity Srl.

Queste commercializzano i capi con il marchio di Chiara Ferragni. I famosi doposci ispirati agli scarponi utilizzati da Neil Armstrong sulla Luna, Sono un’opera di design industriale e sono protetti dalle norme che regolano il diritto d’autore.

Questo, è quanto stabilito il Tribunale di Milano. È una vittoria che passa alla storia della moda e non solo. I Moon Boot hanno compiuto 52 anni e numerosi sono stati i tentativi di somigliarvi.

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Ora, tutte le copie in circolazione dovranno essere ritirate e Chiara Ferragni risarcirà il gruppo Tecnica di Giavera del Mondello. Tuttavia, la cifra rimane top secret. Sarà quantificata con un accordo privati tra le parti.

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Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group

Da La Tribuna di Treviso, arriva la conferma: “A dire il vero circa tre anni fa era stato siglato un patto transattivo, grazie al quale le società che fanno riferimento alla galassia Ferragni si impegnarono a non copiare più. Ma il patto è stato disatteso e l’azienda trevigiana ha intentato una nuova causa. Serendipity ha provato a difendersi rivendicando l’originalità dei propri prodotti ma i giudici sono stati chiari: non basta aggiungere il famoso logo dell’occhio con le ciglia o qualche brillantino per rivendicare una “pretesa autonomia creativa che si ridurrebbe di fatto all’estrosità conferita ai modelli dall’uso del glitter”.

Mentre, Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group e figlio di Giancarlo, inventore dei doposci afferma: “Ora abbiamo un’arma forte per difenderci contro i tanti falsi in circolazione. La prima sentenza era del 2016, ma questo passo è importante perché dopo due sentenze è improbabile che qualche giudice decida diversamente. E noi certo non intendiamo smettere di perseguire i concorrenti sleali. Forti della posizione acquisita in Italia, stiamo lavorando per controbattere i falsi venduti anche in altri Paesi, a cominciare da Francia e Germania”.

 

A cura di Redazione

Una vita piena di bollicine a tutti!

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