CANDY CANDY: L’ORFANELLA AMERICANA COMPIE 40 ANNI

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CANDY CANDY IL 1 MARZO DEL 1980 VENIVA TRASMESSO PER LA PRIMA VOLTA SU ALCUNE RETI TELEVISIVE LOCALI, PER PASSARE POI NEL 1982 SU CANALE 5 

È uno dei cartoni animati più intramontabili. Candy Candy, che tra il 1980 e il 1982, venne trasmesso prima da alcune tv private locali e poi da Canale 5 (nella fascia oggi occupata dal Tg5 delle 20), ha emozionato per 4 decenni intere generazioni. Oltre 100 puntate, dedicate a una storia forte, coraggiosa, triste ma avvincente. Il successo? Un’alchimia di fattori che hanno reso questo manga giapponese immortale.

La storia è quella di Candy, un’orfanella lasciata nel povero orfanotrofio Casa di Pony, nell’america di fine ‘800, che vive la sua infanzia con l’amica Annie (poi adottata da una ricchissima famiglia),e incontra su una collina quello che lei identificherà come il suo principe, portandoselo nella mente e nel cuore per tutta la vita.

Candy sarà poi adottata dalla rigida e perfida famiglia Legan, di cui fanno parte Neil e Iriza,  i veri nemici della bambina, che ben presto, grazie anche ad Anthony (il suo primo amore), Arci e Steere diventerà una nobildonna, entrando nella nobile stirpe degli Andrew. Ma le cattiverie dei fratelli Legan, continueranno senza sosta.

Anthony morirà a cavallo durante una caccia alla volpe, e Candy andrà a Londra in un prestigioso quanto rigido collegio, dove in mezzo a mille peripezie si innamorerà di Terence, rampollo di un’aristocratica famiglia inglese, ma con cui alla fine non vivrà per davvero la sua sofferta storia d’amore.

Attualmente Candy Candy è facilmente reperibile su YouTube, poiché dal 1997 non viene più trasmesso in tv per un contenzioso fra le case di produzione. Nonostante la clandestinità, Candy continua a far sognare generazioni intere, grazie alle emozioni intramontabili sue e di tutti gli altri protagonisti.

Da notare tre particolari. Nel manga fumetto originale, la figura del procione Clin non esiste. Verrà poi inserito nel cartone animato per far compagnia a Candy. Nella versione giapponese, Candy alla fine si sposa con Albert, il ricco zio Williams che aveva adottato la ragazza nella nobile famiglia degli Andrew.

Infine nella versione italiana il cartoon arriva con la denominazione di Candy Candy e la sigla storica cantata dai Rocking Horse. Nel 1989 però Canale 5 decide di cambiare il titolo in Dolce Candy e sarà Cristina D’Avena a cantare la nuova sigla, che però, rispetto ad altre, non ha ottenuto un grande successo.

ANDREA IANNUZZI

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