BRANDO BERTRAND COME MEGAN GALE E RAZ DEGAN: GALEOTTO FU LO SPOT

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BRANDO BERTAND RIPROPONE LA FORMULA DELLA RECLAME TV COME TRAMPOLINO DI LANCIO. E IL TERMINE “SUCCHINO” CE LO PORTEREMO AVANTI PER ANNI

Di certo non se lo aspettava lui, il Brando Bertrand che abbiamo conosciuto prima per il Lato B, e poi per tutto il resto, e nemmeno il creativo della pubblicità Idealista (un vero genio), che in soli 15 secondi ha raggiunto un risultato da un certo punto di vista storico: ha fatto nascere un nuovo personaggio, e ha scoperto un’espressione che nel linguaggio comune è già entrata in funzione e che ci porteremo avanti per molto tempo.

Nello spot si vede Brando che a un certo punto cammina nudo (di spalle) in un appartamento da affittare. Cosa che ha mandando in visibilio milioni di persone (come se non avessero mai visto un culo, scusate il francesismo). E, durante la conversazione con l’altro attore della pubblicità tv, gli offre, fra le varie cose, un “succhino”. Figuriamoci la fantasia di un’Italia perbenista e benpensante… Però alla fine proprio quel termine, “succhino”  ha dato i natali a un successo davvero sorprendente dello spot e del suo nudo attore.

Ci sono almeno altre tre casi, nel nostro passato, che hanno fatto la fortuna di pubblicitari e personaggi. Ricordiamo quello di Raz Degan, che a metà degli anni ’90, con lo spot della Jagermeister e la famosa frase <<Sono fatti miei>>, divenne un vero e proprio divo. Lui bello e impossibile, e la pubblicità talmente famosa da essere ricordata ancora oggi.

Ci fu poi il caso di Sergio Saladino, attore italiano, che interpretando lo pubblicità “Cogli l’attimo Fiat” con quel <<buonaseeeera>> regalò al nostro vocabolario lessico un termine foneticamente allungato, ma che si trasformò in un vero e proprio tormentone.

Anche Megan Gale, bellissima modella e attrice australiana, divenne celeberrima alla fine degli anni ’90 per le pubblicità della Vodafone (che passava da Omnitel alla nuova compagnia). Insomma casi eccezionali, che non si sono ripetuti spesso.

Oggi è la volta di Brando, che forse, rispetto agli altri tre che abbiamo citato, difficilmente potrà ottenere lo stesso successo stellare. Ma quel termine, se vogliamo banale, quasi trasversale tra una presa in giro, e una provocazione, “succhino” ce lo porteremo avanti probabilmente almeno per un decennio. Almeno fino a quando non comparirà un nuovo Brando.

ANDREA IANNUZZI

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