A TU PER TU CON IL CAMPIONE DI KARATE STEFANO MANISCALCO

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Tra i concorrenti del primo celebrity adventure game d’alta quota Monte Bianco- Sfida verticale, condotto ogni lunedì sera su Rai 2 da Caterina Balivo e dall’alpinista bergamasco Simone Moro, c’è anche il trentatreenne, pluricampione di Karate Stefano Maniscalco, l’atleta siciliano delle Fiamme Gialle, che ha portato in alto il nome dell’Italia con le arti marziali. Un modo, per Stefano, quello di partecipare al reality, per mettere alla prova le abilità tipiche del suo sport, e dare maggiore visibilità a una disciplina antichissima, spesso snobbata e poco conosciuta dai media Italiani, che gli ha consentito di conquistare il titolo di Campione del mondo e Vicecampione d’Europa per la WKF; 2 ori e 5 bronzi ai Mondiali, 3 ori 4 argenti e 6 bronzi agli Europei. Monte Bianco- Sfida verticale, andrà in onda per un mese di puntate settimanali e vedrà sette personaggi celebri, tra i quali Arisa, Enzo Salvi e l’ex calciatore Gianluca Zambrotta, sfidarsi per scalare la vetta più alta d’Europa,  sotto gli occhi vigili di  altrettante esperte guide alpine. Stefano Maniscalco, guidato da Anna Torretta, insieme alla quale formano la Cordata Gialla, ci ha raccontato della sua innata passione per le arti marziali e della sua avventura in alta quota.
Ciao Stefano, ci racconti com’e’ nata la tua grandissima passione per il Karate?
Mi sono avvicinato al Karate fin dall’età di dieci anni. E’ una passione che mi ha trasmesso mio padre, cintura nera di Judo. Fin da piccolo sono sempre stato affascinato da film americani in cui comparivano, con le loro mosse, attori quali Bruce Lee e Jean Claude Van Damme, grandissimi campioni di arti marziali.
 
Perché secondo te il Karate e’ uno sport “snobbato” rispetto agli altri?
A dire il vero il Karate non e’ il solo sport a essere snobbato nel nostro Paese. E’ difficile che un italiano  ricordi il nome di un atleta che non sia un calciatore. Le arti marziali vengono ancora percepite da molti come un qualcosa di violento, essendo una disciplina basata sul combattimento, ma non è affatto così, anzi il contrario. Nella pratica del Karate si educa l’allievo a coltivare sentimenti positivi come il rispetto: rispetto per il luogo, per il Maestro e per i compagni. E’ una disciplina completa che rafforza il corpo e lo spirito. 
 
Dopo l’infortunio che ti ha impedito di prendere parte all’ultimo Mondiale hai deciso di rimetterti nuovamente in gioco. Come mai la decisione di partecipare a un reality? 
Ho deciso di partecipare a questa avventura per poter mettere in vetrina le abilità tipiche del mio sport, una disciplina antichissima che merita maggior risalto. 
Quali valori del Karate pensi usciranno fuori attraverso le prove affrontate in alta quota?
La disciplina, la tenacia, la caparbietà, l’autocontrollo, la capacità di gestire il tempo, l’equilibrio tra la fatica e il riposo, saper ponderare le situazioni e soprattutto il rispetto per l’avversario, per l’ambiente che ci circonda e per le regole del gioco. 
Qual è stata la sfida più dura da affrontare? 
Camminare in alta quota, dove l’aria è rarefatta e contiene meno ossigeno. Essendo abituato a praticare uno sport di velocità e potenza esplosiva, è stato difficile cimentarmi in qualcosa in cui occorre soprattutto resistenza.
Come si può conciliare karate e arrampicata? Soprattutto per te che sei alto 1,90 cm per 100kg?
Era proprio questa la sfida che mi ero prefissato: dimostrare che, nonostante la mia prestanza fisica possa essere uno svantaggio nelle arrampicate in montagna, grazie alle capacità acquisite con le arti marziali, quali la tenacia, la forza di volontà, l’equilibrio psicofisico e la disciplina potevo farcela lo stesso. 
Come ti ha cambiato il Karate a livello mentale?
Il Karate e’ uno sport completo e anche una filosofia di vita. Mi ha insegnato che la forza non si dimostra attraverso risse o comportamenti aggressivi, ma attraverso la capacità del sapersi controllare e saper gestire la propria emotività. 
Tu sei siciliano di origini, una città di mare quindi. Che rapporto hai con la montagna? 
L’amore per la montagna l’ho scoperto grazie alle ossigenazioni a Predazzo, in Trentino, con le Fiamme Gialle, e grazie alla mia ex, una sciatrice che mi ha insegnato ad andare sullo snowboard, uno sport che prima non conoscevo.
 
Che cosa ti ha insegnato questa avventura sul Monte Bianco?
Mi ha insegnato come uscire dalle situazioni difficili, ad apprezzare la montagna anche in periodi non invernali, quando la si frequenta per lo più per andare a00000maniscalco sciare. Mi sono reso conto di quanto spesso siamo concentrati nelle nostre faccende quotidiane, incuranti del bello che ci circonda. E poi ho sentito sulla mia pelle quanto la vita di un alpinista sia fatta di fatica e privazioni. 
Tra i compagni chi ti ha colpito di più? Come ti sei trovato con Anna Torretta?
 
Mi ha impressionato molto Dayane Mello. Quando vedi una ragazza così bella, delicata e femminile, appare un pesce fuor d’acqua a primo acchito in una situazione così impervia. Invece Dayanne si è rivelata una vera sportiva, una combattente piena di energia e pronta a tutto pur di vincere. Anna Torretta e’ una grande professionista e mi ha insegnato tutto sull’arrampicata. E’ una persona molto scrupolosa e puntigliosa e questo è un bene ovviamente, ma nei momenti in cui la gara richiedeva maggior rapidità e sveltezza, mi faceva innervosire questo suo modo di essere.
Ti affascina il mondo dello spettacolo? Se si’ cosa in particolare?
Mi affascina molto il cinema essendone un grande appassionato. Mi piacerebbe molto cimentarmi nei panni di attore, ma sempre interpretando me stesso; uno sportivo che pratica Karate da oltre vent’anni. Non m’interessa l’aspetto egocentrico, fine a se stesso, del dover apparire. Mi piacerebbe semplicemente essere riconosciuto come campione di Karate e dar maggiore risalto al mio sport, come Aldo Montano ha fatto con la scherma e Clemente Russo con il pugilato.
 
Oltre ad essere un grandissimo appassionato di Karate che cosa ti piace fare nel tempo libero?
Sono un grande appassionato di cinema, come dicevo prima. Mi piace molto guardare film epici, tipo il “Gladiatore”, “300”. E poi mi piace qualsiasi genere di sport, la musica, le auto, le moto, e i viaggi d’avventura.
Sei fidanzato? Che caratteristiche deve avere una ragazza per colpirti?
 
No, sono single da un po’. Beh, deve essere sicuramente una ragazza femminile, curata, che sappia portare i tacchi ma al contempo che sia forte e determinata nell’affrontare qualsiasi tipo di avventura, una donna spartana insomma.
Cos’ha in serbo il futuro per te?
Innanzitutto mi preparo’ per i Mondiali del prossimo anno e poi il sogno sarebbe quello di partecipare alle Olimpiadi di Tokio nel 2020, che per la prima volta includeranno il Karate come disciplina sportiva, manca solo l’ufficialità della federazione internazionale ma è quasi certo.
 
Come ti vedi tra 10 anni? 
Mi vedo come allenatore di Karate e spero con una famiglia e dei figli. 
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