PERCORSI ARMONICI: AL MARGUTTA DI ROMA ARTE E CULTURA PRE NATALIZIA

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PERCORSI ARMONICI: UNA MOSTRA NEL NOTO RISTORANTE ROMANO IN UN’ATMOSFERA SPECIALE NATALIZIA, CHE HA FUSO CIBO E CULTURA, DA SEMPRE RISORSE IMPORTANTI DEL NOSTRO PAESE

Percorsi Armonici illumina Roma. Auricolari e nacchere, triangoli e bacchette, iPod nascosti e musiche di altri tempi e spazi. E poi colori, forme e tanti rimandi artistici, da Picasso a Mirò, da Balla a Van Gogh. Quadri che rappresentano un intenso e originale inno alla giovinezza, un flusso continuo di emozioni che non richiedono grosse elucubrazioni, ma che vanno semplicemente vissute e interiorizzate.

E’ stata inaugurata martedì sera la nuova mostra Percorsi Armonici, voluta da Tina Vannini e curata da Francesca Barbi Marinetti e Lucia Collarile. Sarà visitabile sino a fine febbraio presso gli spazi espositivi del ristorante vegetariano romano Il Margutta Veggy Food & Art., in via Margutta 118. Una ventina le opere in esposizione. Ingresso gratuito.

IL VERNISSAGE – Più di duecento gli ospiti intervenuti per ammirare le opere di Gisella Gatto. E per interagire con esse. “Tele”, ma sarebbe riduttivo chiamarle così, che conquistano alla vista, all’udito, al tatto. All’olfatto e al gusto, invece, ci hanno pensato i camerieri del ristorante vegetariano di Tina Vannini, che hanno servito risotto alla zucca e castelmagno, polentina funghi e provola, lasagnetta verde ai carciofi, polpette di broccoletti, zuppetta di cannellini e orzo, spuma di tiramisù, morbidoso al cioccolato. Tra gli ospiti presenti, l’attrice Mita Medici, il batterista Roberto Gatto, il preparatore atletico Roberto Inka, la conduttrice radiofonica Roberta Beta.

Particolarmente forte l’entusiasmo degli ospiti accorsi, che hanno ammirato l’originalità della mostra e il perfetto incastro tra parti di ogni singola opera. I quadri, infatti, abbracciano nei loro spazi campanellini, tamburelli colorati, flauti e penne d’oca. Sempre ben abbinati cromaticamente. Ammirando i lavori, inoltre, è possibile viverli ancora di più ascoltando, armati di cuffie, delicate sinfonie, come l’”Ode to Elvin Jones 100 flowers walz” o “Espana Cani”.

LA MOSTRA

L’artista romana Gisella Gatto è principalmente una scenografa, ma come tale ama rappresentare, immaginare, creare nuove realtà e farle immaginare a chi la guarda. Tanti i rimandi artistici alle grandi passioni della sua vita: dalla storia dell’arte al cinema. Ed è a queste passioni che si ispirano i due cicli di produzione presentati in mostra: “I percorsi armonici” e “I teatrini d’artista”.

I Percorsi Armonici sono opere polimateriche a parete, interattive, dedicate alla musica. L’idea nasce dalla volontà dell’artista di attivare, attraverso i processi visivi, l’evocazione dell’elemento sonoro. Sono stati applicati, per l’occasione, oggetti musicali che stimolano alla creazione di suoni e musica.

I Teatrini d’Artista sono invece creazioni racchiuse in scatole di plexiglas, piccoli palcoscenici di carta, diretta espressione della sua formazione come scenografa. Hanno come protagonisti i grandi maestri della storia dell’arte, quelli a cui lei si sente particolarmente legata.

IL COMMENTO DELLE CURATRICI

Nel firmamento di grandissimi maestri – spiega Francesca Barbi Marinettiquali Mondrian, Kandinskij, Matisse, Füssli, Vasarely, Mirò, Max Ernst, Duchamp, Picasso, Balla, Magritte, Klimt, Van Gogh, Warhol, Bosch, De Chirico, Munch ma anche Michelangelo, Piero della Francesca e Leonardo, si colloca anche la stessa Gisella Gatto, concedendosi un omaggio che vale soprattutto come autoriconoscimento del proprio percorso d’artista”.

I colori e le forme delle tele – spiega Lucia Collarile partecipano sinesteticamente all’ideazione che è, in contemporanea, musicale, visiva e tattile, alla ricerca di un’arte totale, teatrale, seguendo i canoni dettati dalla ricerca artistica dell’avanguardia. Gisella Gatto è capace di esprimersi con uguale intensità dalle grandi alle piccole dimensioni”.

UN’ARTE TRA GLAM E POP

Un’estetica, quella della Gatto, che per certi aspetti sembra fare il verso alla cultura punk ma anche a quella glam degli stessi anni Settanta, per cui l’arte si declina in modo creativo insieme alla musica e allo stile. Un’arte diretta, pulita, limpida, fatta di colore, ironia e giocosità, che ci introduce nel mondo di Gisella: un mondo pop-psichedelico e surreale.

Quando Gisella Gatto mi ha presentato il suo progetto e i suoi ultimi lavori – racconta la titolare del vegetariano Tina Vanniniho immediatamente realizzato che questi, oltre ad essere pop, giovani, ironici e gioiosi, rappresentavano in modo completo una sorta di “Antologica” del “Margutta”, in quanto rappresentate tutte le Arti che si praticano nei nostri spazi, dalla musica al teatro. Un modo perfetto per omaggiare l’anno che sta per finire e per annunciare, al contempo, tutto quello che accadrà nel 2018”.

 

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