MARA VENIER E CRTISTINA PARODI: GUERRA A “DOMENICA IN”
MARA VENIER TORNA DOPO ANNI NEL SUO PROGRAMMA STORICO, MA LA CONVIVENZA FORZATA CON CRISTINA PARODI, CHE PER CONTRATTO DEVE CONDURRE ANCORA UN’EDIZIONE DEL PROGRAMMA, NON RENDERÀ FACILE LA VITA A RAIUNO
La Zia Mara torna a casa. E ci torna così come se n’è andata: con mille polemiche. Anche se da Fabio Fazio ha fatto finta di farsi sfuggire il suo imminente rientro in Rai, dopo anni di migrazione a Mediaset, tutti ormai sanno che Mara Venier è destinata a riprendere il timone di quella “Domenica In” che nel 1994 l’ha resa una diva.
Trapela in questi giorni un’indiscrezione abbastanza credibile. Mara non dovrebbe (e non potrebbe) essere sola al timone del domenicale di Raiuno. Cristina Parodi è l’altro volto femminile che l’azienda deve, per contratto, utilizzare anche nella prossima stagione della trasmissione.
Infatti la signora Gori ha firmato un accordo biennale, che lei non ha nessuna intenzione di rescindere e tantomeno la rete viste le penali previste (e i pochi soldi in cassa di questo periodo). Fin qui nessun problema, se non fosse che la Venier per il suo ritorno ha chiesto di condurre da sola la fascia che andrebbe dalle 14 alle 18. Lasciando una spicciolata di minuti, poco più di un’ora, alla “co-conduttrice”.
La Parodi non ha assolutamente accettato una simile retrocessione, costringendo i funzionari Rai a cercare una soluzione in extremis. La Venier, proprio come faceva Giletti ai tempi de L’Arena, è forse l’unica in grado di combattere la spietata concorrenza di Barbara D’Urso su Canale 5.
E a onor del vero la Parodi, quest’anno, ha fatto registrare uno dei flop storici del programma, per cui andrà trovata una mediazione. Insomma una bella gatta da pelare: Mara Venier non sente ragioni e pretende quell’orario per rinunciare a tutto quello che Mediaset le ha offerto. E la Parodi rivendica il diritto di avere di più sventolando il contratto.
Sicuramente la diplomazia Rai troverà una soluzione, ma già sappiamo che Domenica In partirà a settembre con un duello fra primedonne. E che duello…
ANDREA IANNUZZI
