LARA PASQUALI:”LA MUSICA E’ LA MIA VITA”

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lara-pasquali-bollicine-vipLARA PASQUALI:”LA MUSICA E’ LA MIA VITA”

Incontriamo la straordinaria cantante Lara Pasquali. In una breve intervista ci racconta com’è nata la sua passione per la musica e quali sono i suoi progetti per il futuro.

Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato ad interessarti alla musica? Raccontaci un po’ del tuo percorso artistico.

Credo che la musica sia sempre stata dentro di me. Da piccola giravo per casa e in giardino sempre cantando, tenendo un grissino in mano che usavo come microfono. Cantavo tutto quello che mi veniva in mente, descrivevo quello che facevo su melodie realmente esistenti, sentite in TV o alla radio. Da piccola ho studiato ginnastica artistica e danza jazz, la sera mi incollavo davanti alla tv e imitavo Heather Parisi e Lorella Cuccarini, sognavo di diventare una soubrette, mi dicevo sempre “diventerò famosa…” con la concezione che avevo allora dell'”essere famosi”. Ora è ben altro. In adolescenza ho lasciato il ballo e sono entrata nella compagnia teatrale della scuola, studiando recitazione, mimo e dizione. Partecipavo ai festival musicali della scuola, concorsi canori, tutto ciò che mi potesse portare sul palco, anche se non amavo molto la competizione, era più l’esibirmi che mi interessava, essere ascoltata. L’incontro con la cantante americana Cheryl Porter mi cambiò la vita.  Era giudice ad un concorso a cui partecipavo, e ospite d’onore. Da quel momento diventò il mio riferimento. Era la mia insegnante di canto, consigliera, un appoggio, un’amica, sorella maggiore. Ho imparato molto da lei. La mia famiglia era stata sempre contraria al fatto che prendessi questa strada e per molti anni mi sono lasciata influenzare e tenuto il canto al secondo posto. Ad un certo punto però ho capito che era la cosa più importante per me, che quando hai una passione talmente forte, non puoi soffocarla dentro di te, ma lasciarla uscire fuori per spiccare il volo. E così ho fatto. Nel corso degli anni ho avuto molti altri insegnanti, Francesca Bertazzo per tecnica e jazz, Gillian Quinlan per la lirica, Vittorio Matteucci per canto musical, ho frequentato corsi, vocal training, master e sono sempre alla ricerca di nuove esperienze per migliorare le mie capacità vocali e le mie performance”. 

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Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?

“Credo che un musicista debba innanzitutto capire che cosa vuole fare con la musica, quale sia il suo genere preferito, dove si sente bene in quello che fa, dove si emoziona, dove sente che le sue emozioni passano attraverso quello che sta facendo. Questo secondo me non vuol dire radicarsi in uno stile soltanto, ognuno di noi può essere rappresentato da stili diversi, purché ognuno di essi racconti realmente qualcosa dell’artista, una sua parte, una sua caratteristica, un lato della sua personalità. E quanta più passione e convinzione si mette in questo tanto più viene riconosciuto dal pubblico perché si sente partecipe, sente che gli stai raccontando qualcosa”

Progetti per il futuro?

“Sto seguendo due progetti distinti: uno si chiama LIZA WITH A Z (AS LARA WITHOUT U) E? un concert reading in cui raccontiamo la vita di Liza Minnelli partendo dai suoi esordi negli anni ’60 fino ai suoi ultimi successi odierni, attraverso brevi letture e brani cantati e suonati dal vivo. La formazione principale è in trio con il solido supporto di Marco Ponchiroli al pianoforte e Alvise Seggi al contrabbasso ma diamo il meglio con accompagnamento ritmico della big band e finché sarà diventato uno spettacolo vero e proprio con tanto di ballerini e scenografie. Il secondo progetto invece riguarda il mio mondo dance e la collaborazione con il DJ e producer italoamerocano Druce. In nostro primo singolo What’s going on è uscito lo scorso febbraio e stiamo ultimando la lavorazione del secondo. Un perfetto connubio tra la mia voce e le composizioni house music di Druce”

 

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