INCONTRIAMO IL WEB MANAGER MAURO PERRELLA

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La figura del Web Manager e’ una professione piuttosto recente nel mercato lavorativo italiano, eppure  fondamentale visto lo sviluppo e la diffusione di internet, e dei suoi servizi, su scala sempre più ampia. Ma chi è e cosa fa un Web Manager nello specifico? Per comprendere  meglio questa nuova figura professionale, abbiamo intervistato Mauro Perrella, esperto nel settore del marketing e del management.   

Ciao Mauro, ci spieghi chi è e cosa fa un web manager? 

“Un web manager è un esperto di pubblicità sul web e si occupa di promuovere al meglio un prodotto, un’azienda, un personaggio noto oppure emergente in differenti settori merceologici ( moda – lusso – beauty – benessere – turismo – food – wine – spettacolo )”.

Qual è il percorso che ti ha portato a intraprendere questa professione? Com’è nata la passione per il web?

“La passione per il web nasce oltre 20 anni fa ed è cresciuta con il crescere di Internet e l’espansione enorme di tale media. Da qui ho deciso di seguire gli insegnamenti e i consigli di esperti nel settore a livello internazionale che, attraverso stage, seminari, incontri privati e corsi accademici mi hanno formato su diverse discipline del web”.
 
Concretamente di cosa si occupa un web manager?
“Un Web Manager si occupa di far emergere e distinguere un prodotto/personaggio e posizionarlo ad un livello maggiore di visibilità ed attenzione da parte del fruitore, del “ricercatore online”, del pubblico”.
 
Quali sono le caratteristiche che un web manager deve possedere perché abbia successo?
“Pazienza, capacità di capire davvero di cosa ha bisogno il cliente, disponibilità, tenacia e moltissima tecnica”.
 
Quale tipo di azienda si rivolge a te? 
“Aziende piccole, medie e anche grandi che abbiano voglia di avere una figura professionale come collaboratore interno e/o esterno (magari da affiancare allo staff già presente) e tutte le aziende che preferiscono creare un rapporto più diretto, amichevole con il professionista, capace di fornire loro un servizio “tagliato su misura”. 

Da quali dei tuoi progetti hai avuto maggiori soddisfazioni professionali?
“Sicuramente vedere una piccolissima startup diventare una solida realtà sul mercato, oppure vedere una persona sconosciuta divenire nota e ricercata, grazie alla promozione web. Questo mi da un’enorme soddisfazione”.
 
Cosa pensi dello sviluppo della blogosfera italiana?
“Finalmente, anche se con un po’ di anni di ritardo rispetto al Nord Europa, al Giappone, agli Stati Uniti, anche il nostro Paese si è aperto tantissimo al mondo del web e al media internet, anche se ancora oltre 7 aziende su 10 in Italia non possiede nessuna nozione o uso del web e ci sono ancora tantissime persone totalmente “analfabete” del linguaggio internettiano”.

 
Che caratteristiche deve avere un sito web per avere successo?
“Deve essere navigabile, semplice, responsive, veloce, intuitivo e capace di fornire a chi lo visita esattamente le risposte che cerca”.
 
Ad un web designer o sviluppatore che si sta avvicinando alla realizzazione di progetti sulla rete che consigli daresti?
“Di studiare tanto, ma soprattutto di fare tantissima esperienza sul campo, a qualsiasi prezzo in fase iniziale”.
 
Hai progetti/collaborazioni per l’immediato futuro? 
“Da quando sono tornato fisso in Italia sto collaborando con alcune grandi società di comunicazione come web partner. Stiamo preparando nuove piattaforme online per offrire un servizio ancora più “tailor made” al cliente”.
 
Quali saranno, a tuo avviso, le prossime tendenze sul web? 
“Sviluppo enorme dell’e-commerce in tutte le aree merceologiche possibili, sviluppo senza sosta delle ricerche: dai dispositivi mobili, all’uso sempre più simbiotico dello smartphone e la possibilità di avere internet gratis per tutti (si spera)”.
 
Il web e’ sempre più una realtà che ormai si è dimostrato poter diventare una vera e propria professione. Per quanto riguarda le imprese di commercio elettronico, il cosiddetto e-commerce, credi che il nostro paese sia avanti o indietro rispetto al resto del mondo?
“Credo che sia molto indietro rispetto al resto del mondo, perchè c’è ancora poca fiducia verso tale business. Bisogna riconoscere però che ci sono casi vincenti che fanno scuola a livello mondiale, penso a Yoox – Net a Porter su tutti”.
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