FUORISALONE: LA BANDA DEL PANINO ALL’ATTACCO

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Un tempo la chiamavano “la banda del panino”.fuorisalone Un gruppetto, poi mica tanto piccolo, di soggetti, tra nullafacenti, ex parrucchieri, ex piastrellisti, ex amministratori di condominio, o magari tutt’ora in servizio, che si sapevano spacciare per super manager, super vip, giornalisti di grido solo ed esclusivamente per entrare alle conferenze stampa e ai party con l’intenzione di scroccare cibo e bevande a volontà. Oggi più che il panino, viste le ristrettezze economiche del periodo, si devono accontentare di croste di formaggio, qualche tartina, un po’ di frutta fuori stagione fatta arrivare da chissà quale Paese contaminato per pagarla di meno. Ma la mitica “banda” non demorde, sempre pronta a uscire – notare bene che i membri non si conoscono, ma si riconoscono solo dagli sguardi – a ogni, ghiotta, occasione. Quale migliore periodo se non il Salone del Mobile, che è divenuto talmente tanto importante da indurre la gente a preferire una visita da Pozzi Ginori per osservare i suoi cessi in ceramica piuttosto che fare le sfinite e infinte code per entrare alle sfilate di Milano Moda? Tempi che cambiano, si.

fuorisalone

Tuttavia lei, la mitica “banda”, resiste, anche all’imbrunire dell’età che avanza. Così ti capita di osservare agli eventi fuorisalone, frequentatissimi da vip e nip, questi buffi personaggi di cui stiamo parlano, camminare senza tacchi (la vecchiaia imperversa), con qualche capello bianco in più, ma sempre con lo stesso obbiettivo: entrare, scroccare, farsi fotografare spacciandosi per… e, soprattutto, agguantare cibo. Così facendo, almeno per una settimana, si riescono a riempire la panza a spese altrui. In fondo anche questo saper vivere, sotto sotto, è una moda. E Milano si sa, in fatto di mode, non la batte nessuno. Nemmeno in quella del panino, o tartina che sia, da scroccare.

Andrea Iannuzzi

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