FRANCESCA FIORETTI, IL RACCONTO DOPO L’INCUBO DI ASTORI

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FRANCESCA FIORETTI SI RACCONTA A UN ANNO DALLA TRAGICA MORTE DEL COMPAGNO DAVIDE ASTORI

Dopo il primo anniversario della morte del suo compagno, il calciatore Davide Astori, Francesca Fioretti si racconta.

A Vanity Fair, infatti, la Fioretti ha parlato della sua vita dopo il tragico accaduto.

Per molti mesi non ho acceso la tv né ho dormito nella nostra stanza. – dichiara la donna – Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene. Mi ha aiutato una psicologa infantile. Ero in confusione totale. ‘Se ti fa stare bene’, mi ha detto, ‘manda via tutti‘. Le ho dato retta. Ho rassicurato parenti e amici, li ho fatti andare a casa, mi sono isolata e tornando a fare le cose di sempre, lentamente, ho ricostruito la mia stabilità”.

Come in un incubo, Francesca Fioretti ha poi ammesso di aver avuto grandi problemi burocratici e di aver pensato alle altre donne meno fortunate di lei:

Mi sono accadute cose kafkiane. A poche ore dalla morte di Davide sono state bloccate le carte di credito in comune, con le quali sostenevamo le spese familiari, e ho scoperto che per i prossimi 15 anni avrei dovuto avere a che fare con un giudice tutelare. Io sono stata veramente fortunata.

Ho incontrato una donna saggia e illuminata che si è resa conto del percorso di tutela, del cordone di protezione che avevamo recintato intorno a Vittoria.

Ma se penso che altre donne rischiano di trovarsi a stretto contatto con una burocrazia complessa o con persone che potrebbero applicare le regole di una tabella impersonale senza andare in profondità mi vengono i brividi. Matrimonio non è l’unica possibile definizione di un unione”.

A cura di Michele Di Tommaso

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