CORRADO COCCIA: VI PRESENTO IL MIO NUOVO ALBUM “CHIAROSCURO”

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CORRADO COCCIA: VI PRESENTO IL MIO NUOVO ALBUM “CHIAROSCURO”

In occasione dell’uscita del suo ultimo lavoro discografico, “Chiaroscuro”, incontriamo il grande Corrado Coccia.

Ciao Corrado, partiamo dalla tua ultima uscita discografica “Chiaroscuro”, ha motivo di essere una crescita  per il tuo percorso artistico?

Penso che l’esperienza si possa solo fare stando sul campo. Questa mia nuova produzione, penso abbia prestato una attenzione maggiore verso la parola. Ho cercato ( sperando d’esserci riuscito ), di fotografare con le parole alcune mie sensazioni. Risponderei quindi SI. Penso mi abbia fatto crescere anche grazie a coloro i quali hanno lavorato con me“.

 C’è un tema principale in, questo album che ti ha portato ad intitolarlo “Chiaroscuro?”

Non è un “concept album“ questo no ! non vi è soluzione di continuità. Di sicuro, c’è voglia di intimità… Di chiaroscuro è fatta la mia vita. Non ho mezze misure ( ahimè ), non esiste mai una via di mezzo, e sono a dir poco drastico. Quindi passo davvero dal chiaro, allo scuro. Altresì è un disco a mio modesto avviso, da “ gustarsi “ mentre si sorseggia un buon Brandy dinnanzi ad un camino mentre fuori nevica. Un album assolutamente fatto di tinte tenui, di penombre e talvolta di buio che non vuol dire oscurità“. 

Cosa significa in questo momento storico rappresentare la canzone d’autore ?

Non penso vi sia una rappresentanza tantomeno dal sottoscritto. Nonostante vi siano sedicenti concorsi di voci nuove, per fortuna i cantautori resistono ancora. Per fare si che questa categoria resista il più a lungo possibile, bisogna a mio avviso, che non si faccia più distinzione tra la musica d’autore “ colta “, e quella “ pop “.. Del resto la parola “ pop “ è una abbreviazione di popolare… Popolare vuole dire che deve essere donata alle persone. Ghettizzare la musica d’autore, è l’inizio della sua fine. Il giorno che ci sarà una netta distinzione ( e siamo sulla strada buona ), tra i colti e i popolari, sarà la volta buona che smetterò di ascoltare musica.

Se dovessi collocarmi e per forza di cose essere un rappresentante, ebbene ! sono assolutamente un cantautore “ pop “ se non altro per solidarietà“.

Cosa c’entra Corrado con il circo?

Corrado c’entra con il Circo semplicemente perché conobbe una famiglia circense ( la famiglia Sterza ). Gli Sterza, sono stati per me un motivo di enorme crescita professionale ed umana. Persone meravigliose, artisti che possono essere degni di essere chiamati tali… Lavorano per amore verso questa arte vecchia come il mondo, senza curarsi più di tanto di quelli che sono gli incassi. Se non riescono a mangiare due volte al giorno, ci ridono sopra, e rimandano al giorno dopo. A questo aggiungiamoci la mia passione per questa cultura fatta di “ carovanieri e saltimbanchi “ , di “ chiaroscuri “ di taglio “ Felliniano “ ed ecco la spiegazione. Fossi stato più coraggioso qualche tempo fa ( e mi capitò l’occasione ), forse ti avrei scritto dalla loro caravan ( o campino come viene chiamato da loro ), invece che da una camera calda con giochi cromatici che fanno da cornice. Forse a casa sono più al sicuro, ma di certo, meno felice. Penso di essere un’anima inquieta, e forse il non essere stanziale dei circensi, sarebbe stata la mia vita ideale. Ma fui vigliacco e bugiardo con me stesso e decisi di vivere questa vita solo nei sogni. Spesso mi capita di chiudere gli occhi la sera, fare finta di essere assopito all’interno di una caravan scricchiolante e per magia arriva “ Mago sonno “ e mi addormenta con la sua barba“.

Quale pianista ti piacerebbe che suonasse, ad esempio, un brano di “ Chiaroscuro”…e quale dei 9?

Senza ombra di dubbio Danilo Rea. Grande pianista Jazz e non solo. Il brano che gli darei da eseguire, è “ Piccole risposte al cielo “.

Come e quando nasce il tuo incontro con la poesia, e la conseguente idea di sposarla appunto con la canzone d’autore?

 La poesia a mio modesto avviso, è la vera forma d’arte scritturale… Le altre, sono lussuosissime scuse per chi non sa scrivere un verso poetico. Poco c’entra con la canzone ( anzi ! quasi per niente )… Diverse le strutture, il ritmo e le metriche. La poesia ha il dono della sintesi… Insomma ! un vero miracolo della vita ! Il fatto che abbia scritto dei piccoli monologhi prima di ogni canzone , non fanno di me un poeta assolutamente ! C’era comunque la voglia di infilare qualche cosa che assomigliasse ad una raccolta di poesie. Mi rendo conto ( pur non pentendomene ) di aver fatto una cosa quasi sconsiderata ! Mi è venuta in soccorso una vera poetessa di nome Annabruna Gigliotti, alla quale chiesi di intervenire nella veste che ricopre. Non nascondo quindi d’essermi cercato qualche scusa per scrivere qualche parola in più che si aggiungesse alla canzone… Ma senza velleità ! Non mi permetterei mai. Il mio incontro con la poesia, avvenne molto banalmente tra i banchi di scuola ! La amai subito ! avevo 10 in materie letterarie, e 3 in matematica“.

Chi è Madame Deboise, cosa rappresenta?

Madame Dubois è una donna sconsiderata che gioca d’azzardo in continuazione pur perdendo denaro ! é una donna sempre ubriaca e volgare ! vestita di rosso fuoco, ostenta la sua mediocrità. Per miracolo però ( durante una sua visita in sala slot ), incontra un pianista del quale si innamora. All’inizio non fu ricambiata l’attenzione, ma poi ( stregato dalla sua bellezza ), si arrese. Questa storia strutturata su ritmi argentini, non manca di fare riflettere. Il gioco d’azzardo è davvero una piaga sulla quale poco ci si deve scherzare. Questa canzone è diventata anche un video interpretato da me, e dalla straordinaria attrice Barbara Sirotti nei panni di questa donna fatale“.

Vorrei che ci spiegassi “Un treno per Parigi”….

Ho sempre “ sognato “ di avere una donna parigina. Forse per lo charme che contraddistingue il gentil sesso transalpino. Mi capitò altresì di andare a Parigi per un concerto, e mi accorsi di come in realtà lo “ charme “ sia molto vicino al darsi arie … Pensai : “ meglio le italiane ! per sopravvivere qui, avrei bisogno di un mago che possa farmi rinsavire “. Spiegata così, si potrebbe immaginare una canzone “ slogan “ che faccia sorridere ! in realtà questo testo, abita un tessuto musicale struggente. Forse perché l’amore è sempre amore ! sia con “ charme “ che con “ sciatteria “.

Il tuo bellissimo album è, nel mondo della discografia, è considerato per pochi eletti. Quanto costae quanto gratifica?

Non so se sia per pochi eletti.. Anzi ! sicuramente no ! Ho la sensazione che le persone non abbiano voglia di concentrarsi su qualcosa che non provenga da Santa Maria De Filippi, o da qualche canzone per l’estate. Ecco allora che un disco come “ chiaroscuro “ , può essere scambiato per un disco di “ nicchia “. In realtà è l’essenza del “ pop “ con qualche accordo diminuito e qualche batteria suonata con le spazzole. Abbiamo condito le canzoni per renderle più saporite ! ma sono sempre le piccole lussuose scuse di cui facevo riferimento prima. Quanto costa se diventasse per pochi eletti ? Ci sarebbero ancora meno spettatori di oggi…! Quindi sarebbe davvero un casino“. 

 

Corrado Coccia proiettato nel futuro (musicale), cosa riesce a vedere? Si ritiene uno sperimentatore, o ritiene di aver scoperto la sua vera linea musicale?

Se nella precedente risposta si poteva intuire una vena sarcastica, beh ! ora parlo davvero sul serio. Cosa vedo nel mio futuro ? La solita onestà che ho nei confronti di questa mia passione… ( la chiamo passione ancora e non lavoro, perché faccio altro per guadagnarmi da vivere ). Bisogna che l’autore o il cantautore, si metta allo specchio, si dica la verità, e questa verità la metta al servizio delle persone. Tutto questo per essere SIA credibile, SIA onesto con se stesso. Fatto questo, non riesco a vedere cosa farò e se sarò uno sperimentatore. Sono una persona estremamente curiosa e la curiosità porta sovente a cercare qualche cosa che non sia già precotto e preconcetto ! Proverò a cercare ( in primis per me perché non mi piace compiacere ), un nuovo modo di esprimermi per non essere sempre lo stesso, cercherò soluzioni musicali sempre più vicine alla musica classica che amo, e poi chissà ! Forse mi deciderò e andrò al circo per fare volare le note“.

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